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Se il giudice è Big Pharma

Difesa e rilancio del Servizio sanitario nazionale, rafforzamento del ministero della Salute, revisione del federalismo sanitario, riorganizzazione dei servizi e formazione dei professionisti della sanità. Sono questi i tasselli sui quali Amedeo Bianco (foto), presidente di Fnomceo e neo candidato del Partito democratico al Senato impernierà la sua attività politica nel caso di una elezione. Lo rivela in un’intervista a DoctorNews33, di seguito riportata, nella quale, oltre a declinare i suoi obiettivi politici, si dice per ora non intenzionato a lasciare la carica di presidente dell’ordine dei Medici.

10 gennaio 2013 – DoctorNews

L’intervista: Lea e federalismo sanitario le priorità

I Livelli essenziali di assistenza non possono essere decisi dal miniostero dell’Economia e delle Finanze, ma il ministero della Salute deve recuperare la sua centralità. Così come Stato e Regioni devono trovare un nuovo equilibrio, con il primo a presidiare l’effettiva erogazione dei Lea. Così, tra l’altro, Amedeo Bianco, neo candidato alle prossime elezioni politiche.

Dottor Bianco quali sono i presupposti della sua candidatura?
Innanzitutto mi avvicin! o a questa scadenza nel solco con cui mi è arrivata la proposta, un grande partito nazionale che ha pensato a un esponente della professione medica in un ruolo di rappresentanza. Il chiaro segnale di attenzione verso un mondo in sofferenza. È questo che mi ha convinto ad accettare.

Che cosa si aspettano da lei i vertici del partito?
Credo si aspettino proposte di soluzione ai problemi della sanità nell’ambito di un progetto complessivo sul welfare. Il presupposto è che un buon Ssn è principio di unità, equità e coesione sociale del paese. Quando si ha bisogno di cure non c’è e non ci deve essere differenza tra ricco e povero. Il primo punto, perciò, è la difesa e il rilancio del Ssn come presidio di valori civili. Un grande obiettivo che si articola in vari punti.

Quali?
Per cominciare riportare a un ruolo di centralità il ministero della Salute, condeleghe più forti e specifiche. Per intenderci i Lea non posso no essere una variabile dipendente dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Poi c’è l’aspetto del federalismo sanitario che va imbarbarendosi sempre più. Il primo settore a risentire dei prelievi fiscali sulle Regioni è quello della salute, soprattutto per le Regioni con meno capacità di reddito. L’obiettivo è trovare un nuovo equilibrio tra Stato e Regione, con lo stato centrale a presidiare l’effettiva erogazione dei Lea. Quindi c’è il capitolo aziendalizzazione degli ospedali che va riorientato verso le finalità vere. Il pareggio di bilancio non si ott

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