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Scotti (Fimmg) ancora sulla riforma dei MMG: “La vera emergenza è la carenza di mmg, lavorare su questo”

In caso di rapporto di dipendenza ai medici spetterebbero ferie, tredicesima, permessi retribuiti oltre alle auto per le visite a domicilio

«La vera emergenza è la carenza di medici di medicina generale e su questo punto che bisogna lavorare. Il dibattito di questi giorni è preoccupante, sia per la mancanza di dettagli sulla riforma, sia perché si rischia di sviare l”attenzione dalla gestione ordinaria e dalla carenza di vocazione. Mentre discutiamo, in breve, il malato rischia di morire». Così Silvestro Scotti.

Fimmg News – 17 febbraio 2025

Il mestiere del medico di famiglia aggiunge è poi difficilmente inquadrabile utilizzando solo il parametro dell”orario. «È un mestiere liquido, molti pazienti hanno il nostro numero personale di telefono e spesso non ci sono orari. C”è poi il nodo costi. In caso di rapporto di dipendenza ai medici spetterebbero ferie, tredicesima, permessi retribuiti oltre alle auto per le visite a domicilio».

«Vedo trenta pazienti al giorno in poliambulatorio, alcuni li seguo da trent”anni. Con il sistema delle Case di comunità si perderebbe il rapporto fiduciario e la qualità della cura sul territorio». spiega Luigi Contardo Corbetta che lavora in Lombardia, in società con altri colleghi. «Siamo in tre nel nostro poliambulatorio e negli anni abbiamo messo su una società, investito in strumentazione e assunto personale. Penso alla segreteria ma anche agli infermieri in Piva. Con il passaggio alla subordinazione tutto questo sparirebbe con un danno sì per noi in termini di autonomia ma soprattutto per i pazienti».

Da medico si dice infatti preoccupato dell”impatto della riforma per quanto riguarda l”accesso alle cure primarie. «I medici di famiglia sono un riferimento per il quartiere nelle grandi città come Milano ma ancor di più per le comunità dei paesini. Le Case di comunità non è chiaro che bacino di utenza possano coprire e non è detto siano facilmente raggiungibili dai pazienti. Non dimentichiamoci che in molti casi si tratta di anziani», aggiunge.

Fonte Corriere della Sera

Redazione Fedaisf

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