Il rischio ventilato in più occasioni, infatti, è quello che il farmacista possa indirizzare i pazienti indecisi da un medico che opera in locali del farmacista stesso. Un conflitto d’interesse inaccettabile
La Lombardia continua nella sperimentazione che prevede la scelta del medico di famiglia in farmacia, i medici continuano a dissentire. Dopo il test avviato all’Asl Monza e Brianza, infatti, nei giorni scorsi è stato sottoscritto un accordo dall’Asl 2 di Milano con Federfarma Lombardia e Confservizi (l’associazione delle farmacie pubbliche) nell’ambito della convenzione tra farmacie e Siss, il sistema informativo sociosanitario della Regione. Tutto regolare visto che la delibera 1427 della Regione Lombardia del 28 febbraio prevede [art.3, comma 11 del rinnovo della convenzione] il nuovo servizio a disposizione del cittadino, ma, quello che per il presidente di Federfarma Annarosa Racca è un «accordo diretto a fornire ai cittadini la massima qualità dei servizi utilizzando in modo ottimale la rete delle farmacie territoriali e sfruttando le sue potenzialità di risparmio per il sistema sanitario regionale», per la Federazione lombarda degli ordini dei medici presenta aspetti ambigui. Il rischio ventilato in più occasioni, infatti, è quello che il farmacista possa indirizzare i pazienti indecisi da un medico che opera in locali del farmacista stesso. Un conflitto d’interesse inaccettabile, secondo l’Ordine lombardo. «La settimana scorsa abbiamo avuto un incontro in Regione nel quale abbiamo ribadito la nostra contrarietà» sottolinea Gianluigi Spata, il vicepresidente della Fnomceo lombarda. «Nella legge e nei decreti attuativi sulla farmacia dei servizi non si parla di scelta e revoca del medico di famiglia, ma di prenotazione visite, di pagamento dei ticket o di recupero degli esami effettuati. La Regione Lombardia ha poi aggiunto, impropriamente dal nostro punto di vista, una delibera in questo senso, ma per noi la sperimentazione andrebbe sospesa» continua Spata. La Regione, peraltro, precisa il vicepresidente della Federazione lombarda degli Ordini dei medici, avrebbe sconsigliato di fare ricorso al servizio, ma tant’è la delibera resta. «Anche in un recente incontro sul libro bianco in sanità il fronte dei sindacati medici e della Regione è stato compatto nel sconsigliare la scelta del medico in farmacia». In attesa di ulteriori sviluppi l’accordo tra la Asl milanese e Federfarma Lombardia prevede l’avvio da fine agosto del servizio per sei mesi dalle farmacie dei distretti di Rozzano e Trezzo sull’Adda e dei comuni di Cassano d’Adda, Inzago e Cassina de’ Pecchi. Conclusa la fase sperimentale il servizio potrebbe essere esteso sul resto del territorio, previa autorizzazione regionale.
Marco Malagutti
Giovedì, 31 Luglio 2014 – Doctor33