Che le genericazioni abbiano avuto un impatto per il contenimento della spesa è stato messo in luce, una volta di più, dal recente rapporto Nomisma. Ma se, come emerso, l’ondata delle scadenze brevettuali sulla primary care sta esaurendosi, quali saranno gli effetti nei prossimi anni? Come cambierà lo scenario dei player? E che cosa ci si può aspettare sul fronte dei biosimilari?
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Per quanto riguarda la dimensione totale delle scadenze brevettuali, «in termini di quantità di fatturato esposto alla genericazione, da qui al 2020, si tratta – senza considerare le fasce di rimborso – di cifre che superano i due miliardi di euro». Con picchi «nel 2017 – ci si aspetta di superare il miliardo di euro – e, sia pure in proporzione minore, nel 2021». Se cambiano caratteristiche e dimensioni delle scadenze brevettuali, resta da capire come muterà lo scenario: «Sono molte le variabili che vanno considerate. Innanzitutto, penso che possiamo attenderci una maggiore selezione dei player che saranno attivi sulle prossime scadenze. Laddove le molecole sono concentrate su aree specialistiche, è ragionevole pensare che la platea di player sarà inferiore rispetto a quella che abbiamo visto finora, con grandi blockbuster andati in scadenza. È presumibile pensare che le aziende si specializzeranno e andranno a identificare delle nicchie».
Tuttavia, è il parere di Uda, «oggi ci troviamo di fronte a una seconda ondata di ingressi – recentemente è entrato in commercio il biosimilare di Infliximab – che rende necessario un cambio di paradigma per riuscire a pensare di ottenere risultati sul fronte della sostenibilità della spesa e contemporaneamente aumentare l’accesso a terapie che sono contingentate». Senza contare, aggiunge Uda «che esistono ancora forti differenze tra le diverse regioni italiane: in molte vengono messe in atto politiche di incentivazione dell’uso del biosimilare, in alcuni casi fissando anche degli obiettivi di appropriatezza prescrittiva o di contenimento del costo della terapia. Ma non in tutti i casi c’è stata una regolamentazione delle procedure di acquisto coerente con questi obiettivi e il risultato è che siamo in presenza di un quadro generale fortemente disomogeneo. A maggior ragione tenendo conto delle imminenti scadenze di brevetto di farmaci biologici che su scala globale rappresentano oltre 80 miliardi di spesa».
Francesca Giani – Sabato, 11 Luglio 2015 – Doctor33
LE PRINCIPALI SCADENZE BREVETTUALI
ROSIGLITAZONE (Avandia)
BUDESONIDE + FORMOTEROLO (Symbicort)
LOPINAVIR+ RITONAVIR
BIVALIRUDINA
SEVELAMER CLORIDRATO
STRONZIO RANELATO
ELETRIPTAN BROMIDRATO
FROVATRIPTAN
SIROLIMUS
TRASTUZUMAB (Herceptin)
PIMECROLIMUS
RAPAMICINA
ETANERCEPT (Enbrel)
PARACALCITOLO TOCILIZUMAB (Roactemra)*
INSULINA ASPART (Novomix)*
GLATIRAMER (Copaxone)
NATALIZUMAB (Tysabri)
PEMETREXED
RUPATADINA (Pafinur)
TIOTROPIO BROMURO (Spiriva)
VORICONAZOLO
EMTRICITABINA
LINEZOLID
RANIBIZUMAB (Lucentis)*
DARBOPOETINA ALFA (Aranesp)
IMATINIB MESILATO (Glivec)
APOMORFINA
TRAVOPROST
OLMESARTAN(Olmetec)
ROSUVASTATINA (Crestor)
DUTASTERIDE (Avodart/Duagen)
TADALAFIL (Cialis)
BIMATOPROST
CASPOFUNGIN
ERTAPENEM
TRAMADOLO + PARACETAMOLO
BOSENTAN
PEGFILGRASTIM (Neulasta)*
OSELTAMIVIR FOSFATO (Tamiflu)
OMALIZUMAB (Xolair)
TIGECICLINA
ABATACEPT (Orencia)
Fonte 1: UIBM Lista dei certificati complementari di protezione (CCP) concessi ai sensi della legge n.° 349 del 19 ottobre 1991 e ai sensi del regolamento n.° 1768/92/CEE del 18 giugno 1992, con data di scadenza a partire dal 29 febbraio 2008, data di entrata in vigore della legge n. 31 del 28 febbraio 2008
Fonte 2: IMS Health, MIDAS, MAT 12/2014
Fonte 3: Sito Ufficio Italiano brevetti e Marchi (www.uibm.gov.it)
* Le fonti in nostro possesso non sono univoche sulla data di scadenza di questo prodotto
Notizie correlate: Scadenze brevettuali 2010 – 2022
Lista dei CCP concessi dal 01/01/2015 al 21/05/2029
N.d.R.: Il brevetto di un farmaco inizia nel momento in cui un’azienda farmaceutica lo deposita, in genere appena la molecola inizia a dimostrare una sua attività farmacologica e dura 20 anni. Da quel momento iniziano una serie di studi di sicurezza ed efficacia che prevedono 3 fasi. Questi studi possono richiedere diversi anni.
Una volta dimostrata la sicurezza e l’efficacia terapeutica il farmaco deve essere sottoposto all’approvazione delle autorità sanitarie e regolatorie dei vari paesi (FDA in America, EMA in Europa, AIFA in Italia) che, dopo aver analizzato i vari studi, ne autorizzeranno la commercializzazione o, se gli studi sono ritenuti insufficienti, viene richiesto un supplemento d’indagine o respinta la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC).
Dal momento del deposito del brevetto al momento della commercializzazione possono passare diversi anni, anche 10 o più. Il brevetto (della durata di 20 anni) inoltre non scade in modo uniforme nel mondo, dipendendo dalla data in cui l’azienda l’ha depositato nei diversi paesi. La scadenza brevettuale inoltre può essere prolungato di altri 5 anni con i cosiddetti certificati complementari di protezione (CCP). Il CCP permette il recupero del periodo intercorso tra la data di deposito della domanda di brevetto e la data di concessione dell’ Autorizzazione di Immissione in Commercio (AIC)
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Analizzando il panorama delle aziende produttrici di farmaci generici equivalenti, vediamo che l’82% del mercato è costituito da 5 aziende (Teva, Mylan, Sandoz, Doc generici, EG).