Cambio al vertice per Farmindustria, che da ieri ha un nuovo presidente. Milanese, laureato in farmacia, Massimo Scaccabarozzi sarà la nuova guida dell’industria del farmaco per il biennio 2011-2012. 51 anni, presidente e amministratore delegato di Janssen-Cilag, nonché presidente della fondazione Johnson & Johnson, è stato eletto con una maggioranza del 90%. Già vice presidente di Farmindustria, con delega ai rapporti con l’Aifa e coordinamento del gruppo biotecnologie, ha svolto diversi incarichi nel mondo associativo, ricoprendo il ruolo di presidente di Iapg (Italian american pharmaceutical group). È poi componente della commissione direttiva Assobiotec. Nell’assemblea di ieri è stato nominato anche il nuovo comitato di presidenza, composto dai cinque vice presidenti: Lucia Aleotti (Menarini), Maurizio de Cicco (Roche), Francesco De Santis (Italfarmaco), Daniel Lapeyre (Sanofi), Emilio Stefanelli (Istituto Biochimico Nazionale Savio). Tra gli altri membri del comitato di presidenza ci sono anche Pierluigi Antonelli (Msd Italia), Nicola Braggio (Astrazeneca), Alberto Chiesi (Chiesi Farmaceutici), Luc Debruyne (GlaxoSmithKline)
Farmacista33 – 23 giugno 2011
Scaccabarozzi (Farmindustria): “Troppe discriminazioni verso il farmaco"
Come d’abitudine la prima intervista del neo presidente viene affidata alle colonne del giornale di "casa". Ed è infatti sul Sole 24 Ore di oggi che possiamo leggere lo Scaccabarozzi pensiero. E l’incipit è tutt’altro che morbido: "Ci aspettiamo che non ci siano più discriminazioni nei nostri confronti. Penso ai tetti di spesa che abbiamo solo noi, ai tagli ripetuti e al mancato rispetto dei principi della competitività".
23 GIU – “Siamo l’impresa innovativa per antonomasia, lo vantiamo e ne andiamo orgogliosi”. Il neo presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha l’intenzione di ribadirlo e rivendicarlo nel corso del suo mandato, chiedendo “con forza che sia riconosciuta la nostra capacità di esportare, che è un primato assoluto nel panorama industriale nazionale” e “che non ci siano più discriminazioni nei nostri confronti”, come quelle finora avute con “i tetti di spesa, che solo noi abbiamo in sanità”, con “i tagli ripetuti”, con la “burocrazia”, con l’“instabilità regolatoria” e il “mancato rispetto dei principi fondamentali di fondo della competitività industriale, come la tutela del marchio e della proprietà intellettuale”.
Per questo Scaccabarozzi pensa che il farmaco “non debba essere al centro della prossima manovra e auspichiamo che non accadrà”. Sarebbe “un’altra penalizzazione. Non più sopportabile anche per chi, nonostante tutto, in questi anni ha cercato di resistere e di continuare a credere in questo Paese”.
Le sfide e gli obiettivi che Scaccabarozzi intende affront