E se il problema fosse la sottoproduzione di farmaci a livello europeo? È quanto si è chiesto l’Associazione dei distributori farmaceutici (Adf) al primo incontro per lo studio delle dinamiche relative all’attività di esportazione parallela dei medicinali, organizzato dall’Agenzia italiana del farmaco con la partecipazione di tutti i livelli della filiera, dal mondo delle istituzioni a quello delle associazioni. «I riflettori» sottolinea Adf «sono puntati sempre sui farmacisti e sui grossisti, ma forse sarebbe opportuno che la tracciatura partisse già dai dati di produzione e di immissione sul mercato». L’incontro è stato per ora interlocutorio, ma è stata l’occasione, come ha sottolineato una nota dell’Aifa per «avviare la discussione e la collaborazione tra le istituzioni e le parti interessate per la gestione degli effetti discorsivi del mercato parallelo con impatto sulla diminuita disponibilità dei medicinali, segnalata sul territorio nazionale, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise per garantire a tutti i pazienti italiani la tempestività nell’accesso ai farmaci». Il fenomeno delle esportazioni parallele dei medicinali è stato affrontato, continua la nota Aifa, sotto diversi punti di vista. Sono stati analizzati i processi che possono determinare la diminuita disponibilità dei medicinali sul territorio italiano, per individuare gli strumenti più adatti a governare il fenomeno nel modo più efficace possibile, salvaguardando la libera iniziativa del mercato. A tal fine è stato concordato di analizzare i dati e le informazioni sul commercio già disponibili e di acquisire ulteriori elementi informativi da parte degli intervenuti.
L’incontro, sottolinea l’Aifa, «si è concluso con la condivisione della necessità di una strategia e un impegno comune tra tutti gli Stakeholders e le Autorità competenti per identificare e correggere le eventuali distorsioni che portano al verificarsi di disservizi per la popolazione». Per i prossimi mesi sono previsti altri incontri sul tema.
Marco Malagutti – 11 giugno 2013 – Farmacista33
"Un’indagine condotta su 250 oncologi americani ha evidenziato che il 73% ha sperimentato una carenza di farmaci oncologici negli ultimi sei mesi e che il 90% dei pazienti è stato negativamente influenzato da questa carenza