ROMA (ITALPRESS) — Calo della produzione e perdita di posti di lavoro. E’ questo il riflesso negativo della crisi nei confronti dell’industria farmaceutica italiana. E’ quanto ha sottolineato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, nel corso del suo intervento al convegno “Sanità e salute in Italia in un contesto di crisi economica: la direzione per la crescita”. In un contesto generale complicato, ha evidenziato Scaccabarozzi, l’industria farmaceutica che opera e investe in Italia 2,4 miliardi all’anno puo’ rappresentare senza dubbio una importante leva per la crescita del Paese. L’Italia, attualmente il secondo produttore di farmaci in Europa, rischia pero’ di vedere ridotta sensibilmente la presenza di un settore produttivo ad alta tecnologia di assoluto valore per l’economia italiana. Secondo i dati di Farmindustria, nel primi otto mesi del 2013, la produzione del settore è calata del 3,6% e secondo le previsioni ci sarà un ulteriore decremento dell’1% nel prossimo biennio. Pesanti le ripercussioni a livello occupazionale. Negli ultimi 5 anni, il comparto ha bruciato 10 mila posti di lavoro e attualmente impiega 65 mila addetti. Per sostenere il settore, quindi è necessario garantire sempre di più, in un quadro normativo stabile, gli investimenti in ricerca e produzione e l’innovazione, che rappresenta il valore fondante dell’industria farmaceutica. Due elementi — ha concluso Scaccabarozzi — che contribuiscono rispettivamente alla crescita economica e al miglioramento delle terapie e di conseguenza della qualità della vita dei pazienti, riducendo in molti casi i costi della sanità”.
9 novembre 2012 | 12:55 | www.italpress.com