PARIGI, 18 APRILE – Dopo l’incendio che lunedì sera ha devastato la Cattedrale Cattolica, simbolo di Parigi, Notre-Dame, oggi le prime dichiarazioni del Padre rettore Mario Fabbroni:” Niente Notre-Dame per i prossimi 5/6 anni”.
Secondo i sindacati, tuttavia, le mega donazioni dei “Paperoni francesi come Francois Pinault (Kering) e Bernard Arnault (Lvmh) o di grandi gruppi come Total” dimostrano che i soldi ci sono: “Se sono in grado di donare decine di milioni per ricostruire Notre-Dame, smettano di dirci che non ci sono abbastanza soldi per rispondere all’urgenza sociale” o per i loro dipendenti, è il commento di Philippe Martinez, segretario
Evidentemente, ha aggiunto, “i soldi non piovono” allo stesso modo per tutte le cause. Una constatazione fatta anche dalla Fondation Abbè Pierre, che da decenni si occupa degli emarginati, che con sarcasmo scrive su Twitter: “400 milioni per Notre-Dame, grazie Kering, Total e Lvmh per la vostra generosità. Siamo molto legati al luogo dei funerali dell’Abbè Pierre (le esequie del fondatore si tennero nel 2007 proprio a Notre-Dame, ndr). Ma siamo anche molto legati alle sue battaglie. Se poteste dare l’1% ai bisognosi, saremmo soddisfatti”.
Non mancano infine le critiche dei partiti, sebbene dopo l’incendio avessero deciso di sospendere la campagna elettorale per le Europee. Dai socialisti che auspicano “una mobilitazione equivalente per i milioni di donne, uomini, bambini, famiglie che sono anch’essi una cattedrale umana da proteggere”, alla sinistra radicale della France Insoumise che accusa i grandi mecenati di voler fare un’enorme operazione di marketing a tasse zero.