Tagli in vista per il gruppo farmaceutico francese Sanofi. L’azienda vara un piano di ristrutturazione che coinvolge anche l’Italia, dove la multinazionale impiega oltre 3 mila persone. In particolare, è destinato a chiudere a breve il Centro ricerche Sanofi a Milano, inaugurato nel 2008.
"Con questa scelta si mette a rischio, solo a Milano, il lavoro di 63 ricercatori e 20 collaboratori esterni", protesta la Cgil milanese che per oggi ha organizzato un presidio davanti alla sede Sanofi di viale Sbodio 2, in zona Lambrate, dalle 8.30 alle 12.30.
Il sindacato parla di "un piano sociale ‘lacrime e sangue’ che porterà alla riduzione del 15% del personale complessivo, oltre a un ripensamento della rete di informatori scientifici del farmaco entro il 2012". L’azienda conferma a Pharmakronos la decisione "inevitabile" di chiudere il Centro ricerche di Milano "nei prossimi mesi". Ma precisa di continuare il proprio impegno sulla ricerca in Italia, e di essere al lavoro per trovare soluzioni da proporre ai lavoratori. La Cgil ricorda che "dal 2005, anno dell’ultima fusione tra Sanofi e Aventis, nel nostro Pese sono già stati attuati tre piani sociali con la perdita di molti posti di lavoro".
Il sindacato osserva che "non si tratta di un’azienda in crisi", considerando anche che "le agenzie internazionali di rating stimano che Sanofi il prossimo anno si collocherà al primo posto tra le Big Pharma". Ma "l’azienda intende ridurre la ricerca riorganizzando, o meglio chiudendo, diversi centri di ricerca in Europa, scegliendo di finanziare solo centri di ricerca che si collegheranno alle grandi università, con particolare impegno in Cina".
Con la chiusura del Centro di Milano "si cancella un Centro d’eccellenza nella ricerca farmaceutica italiana – sostiene la Cgil – Non si può dimenticare come gli stessi ricercatori italiani abbiano prodotto, negli ultimi 5 anni, ben 9 brevetti europei e mondiali".
Paola Olgiati – 2 dicembre 2011 – PharmaKronos