Il reato commesso nell’ambito del risarcimento per vaccino H1N1. Danno all’erario di 2,7 milioni di euro ma potrebbe aumentare fino a 16 milioni.
La truffa legata al risarcimento che lo Stato versò a Novartis su vaccino influenza A
L’inchiesta dei carabinieri del Nas di Firenze è coordinata dalla procura di Siena e ipotizza una truffa nell’ambito della fornitura al ministero della Salute del vaccino contro l’influenza A(H1N1) del 2009. Gli investigatori sospettano una truffa collegata al risarcimento che nel 2012 lo Stato versò a Novartis, a cui, nel 2010, in seguito al ‘cessato allarme’ pandemia, il ministero aveva chiesto l’interruzione della fornitura del vaccino. L’accusa consisterebbe nel fatto che il risarcimento venne calcolato sulla base del prezzo gonfiato in modo fittizio da Novartis di un componente centrale del vaccino, l’adiuvante MF59. Il costo sarebbe stato aumentato grazie a una serie di sovrafatturazioni fra le società dal gruppo.
Indagini sulla regolarità del prezzo
Le perquisizioni disposte dalla procura di Siena nelle sedi della Novartis hanno anche lo scopo di verificare se, oltre che sulla fornitura del vaccino contro l’H1N1, il Focetria, vi siano state irregolarità anche nella determinazione del prezzo per il vaccino influenzale stagionale, il Fluad. Entrambi sono prodotti dalla Novartis e sono stati comprati dal ministero. I due vaccini hanno come adiuvante l’Mf59. Stando all’accusa, nella determinazione del danno subito per l’interruzione delle forniture del vaccino H1N1, la Novartis avrebbe gonfiato il prezzo dell’Mf59, con un ricarico del 500% (3.964 euro al litro invece che 660) grazie a sovrafatturazioni infragruppo fra le consociate italiana, americana e tedesca. Secondo l’accusa, tale sistema avrebbe indotto in errore i componenti della commissione del ministero della salute per il risarcimento del danno legato al Focetria. Gli investigatori del Nas hanno il sospetto che ciò possa essere avvenuto anche con l’Aifa, che determinò il prezzo del Fluad.
In una nota, Novartis sottolinea che «il suo operato è, ed è sempre stato, improntato al pieno rispetto della legge e delle disposizioni vigenti» e «rinnova la sua disponibilità a collaborare pienamente con le autorità». La fornitura del vaccino di Novartis per fronteggiare la pandemia da H1N1 (influenza suina) al ministero della Salute era già stata al centro delle polemiche più di 4 anni fa. Nel gennaio del 2010, la rivista di informazione indipendente Altreconomia aveva pubblicato infatti il contratto fra l’azienda e il dicastero, fino ad allora “top secret”, firmato dall’amministratore delegato di Novartis Vaccines, Francesco Gulli, e dall’allora direttore generale del ministero, Fabrizio Oleari, oggi presidente dell’Istituto superiore di sanità. «La scrittura – spiegava l’Altreconomia – risale al 21 agosto 2009. Nel testo, si regolamenta l’acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino. Costo: 184 milioni di euro, iva inclusa. Persino la Corte dei Conti aveva lamentato il fatto che questa scrittura privata tra il ministero della Salute e la multinazionale farmaceutica Novartis fosse coperta da segreto. La storia non è tutta qui; Sempre la Corte dei Conti aveva parlato di condizioni troppo favorevoli a Novartis, fra le quali l’assenza di penali, l’acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite».
Accertamenti a Torino e Roma
Non è la prima inchiesta che riguarda la casa farmaceutica. A Torino e a Roma hanno indagato partendo dalla multa inflitta dall’Antitrust a Roche e a Novartis per «un cartello che ha condizionato le vendite dei principali prodotti destinati alla cura della vista, Avastin e Lucentis»
ago 11, 2014 – Blog di ATTUALITA’
Memorandum: Paradosso Novartis: dal business dei vaccini a 24 ISF (su 27) licenziati