E’ boom quota farmaci a carico cittadini
Roma, 15 dic. (askanews) – Una fotografia sintetica e precisa dei dati della sanità italiana, ma anche delle abitudini e degli stili di vita della popolazione “senior”, è quella scattata dal volume SIC Sanità in Cifre, realizzato come ogni anno dall’omonimo Centro Studi di Senior Italia, e giunto quest’anno alla sua decima edizione.
Se la popolazione appare in lieve diminuzione, ancor più marcato è il processo di invecchiamento della stessa, con un aumento della speranza di vita alla nascita e dell’indice di vecchiaia. Cresce la spesa sanitaria corrente, ma con un rallentamento nei tassi di crescita. Aumenta la spesa per i farmaci a carico dei cittadini (+2,9% rispetto al 2014).
In ambito generale vediamo che in Italia, a fronte di una diminuzione della popolazione, che al 31 dicembre del 2015 risulta essere diminuita di 130.061 unità rispetto allo stesso periodo del 2014, prosegue l’inesorabile processo di invecchiamento, con la speranza di vita alla nascita che per i maschi è pari a 80,2 anni (era 79,8 nel 2013), mentre quella delle femmine è pari a 84,9 anni (84,6 anni nel 2013). L’indice di vecchiaia, dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni, l’indicatore che meglio sintetizza il grado di invecchiamento della popolazione, al 31 dicembre 2014 è pari al 157,7 per cento, ancora in crescita rispetto all’anno precedente (154,1). L’età media degli italiani nel 2014 è 44,4 anni.
L’aumento della proporzione di popolazione anziana determina una serie di cambiamenti dal punto di vista epidemiologico, come l’aumento di incidenza e prevalenza di patologie croniche e tumori. Ai primi tre posti dei tumori più frequentemente diagnosticati risultano esserci quello di seno (14%), colon retto (13%) e prostata (11%). Negli uomini specificamente il tumore più diagnosticato è quello della prostata (20%), mentre nelle donne quello del seno (29%). Il tumore col più alto tasso di mortalità è invece quello del polmone, che causa morte nel 20% dei casi. Dal controllo delle SDO (Schede di dimissioni ospedaliere) si evince che molti casi di decessi avvenuti in ambito oncologico sono stati trattati nei centri oncologici con minore expertise.
Se guardiamo ai trapianti, nel triennio 2013-2015 il numero dei donatori segnalati e il numero dei trapianti effettuati non subisce molti cambiamenti. A livello regionale il numero dei donatori è stato pari a 118 (il 59,3% donatori multi-organo) in Emilia Romagna, nel Lazio 98 (75,5% multi-organo), in Lombardia 247 (73,7% multi-organo), ed infine in Toscana 141 (44,7% multi-organo
pubblicato il 15/dic/2016 – askanews
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