Roma, 19 nov. (Adnkronos Salute) – Un’analisi sulle possibili evoluzioni della sanità italiana in rapporto a quella degli Stati europei, volta a promuovere il confronto tra decisori politici, industria farmaceutica, ricercatori, operatori sanitari e pazienti. Un ambito nel quale il nostro Paese potrebbe giocare un ruolo di primo piano. Su questa prospettiva però pesa l’incognita della crisi e della capacità della politica di reagire recuperando il gap che il nostro Paese ha accumulato rispetto agli altri Paesi fondatori dell’Unione. In questo contesto la sanità potrebbe giocare un ruolo di traino perché non solo voce di spesa, ma opportunità di investimento e sviluppo. E’ quanto emerge dalla pubblicazione ‘Il futuro del Servizio sanitario in Europa e in Italia. I Report di Economist e Ceis Tor Vergata’, elaborata da tre partner d’eccezione: Ceis – Centre for Economic and International Studies dell’Università Tor Vergata di Roma, Il Sole 24 Ore Sanità e Janssen Italia. Diversi i fattori rilevabili in tutto l’Occidente industrializzato che giocheranno un ruolo nell’evoluzione dell’assistenza sanitaria in Europa – indicano gli esperti – come il progressivo invecchiamento della popolazione, l’aumento della cronicità e la diminuzione delle risorse disponibili, economiche ma non solo. È su questa base che il Rapporto realizzato dall’Economist Intelligence Unit e l’indagine del Ceis coordinata da Federico Spandonaro, analizzano le sfide che i sistemi sanitari europei, e in particolare quello italiano, sono chiamati ad affrontare. L’Economist ha avviato la propria riflessione individuando 7 trend destinati ad assumere – nei prossimi 20 anni – un peso sempre più importante e a incidere fortemente sull’evoluzione dei servizi sanitari in Europa: la progressiva crescita della spesa sanitaria, la razionalizzazione dell’assistenza sanitaria, la maggiore importanza dei medici di medicina generale e delle politiche di prevenzione attraverso una più efficace promozione degli stili di vita salutari, maggiori e più trasparenti informazioni sanitarie, pazienti sempre più consapevoli e protagonisti, meno burocrazia e maggiore liberalizzazione delle professioni sanitarie. L’Economist ha quindi delineato 5 scenari: il trionfo della tecnologia nella cura delle malattie croniche e l’e-health che assume un ruolo preminente nella gestione delle cure sanitarie; gli Stati europei che uniscono le proprie forze per creare un unico servizio sanitario pan-europeo; la promozione di sani stili di vita e le politiche di prevenzione diventano prioritarie rispetto alla cura delle malattie; i servizi sanitari europei che si focalizzano sui soggetti più vulnerabili della società, dove il concetto di vulnerabilità si allarga fino a includere interi Paesi dell’Europa dell’Est con basse aspettative di vita; gli Stati europei privatizzano tutte le cure e le prestazioni sanitarie, compreso il loro finanziamento. Il Ceis ha elaborato le possibili evoluzioni del sistema sanitario italiano considerando trend e i fattori maggiormente caratterizzanti il nostro Paese: primo fra tutti una popolazione tra le più anziane del mondo, ma anche un Ssn universalistico con forti resistenze a modificare gli attuali criteri di equità e il sistema di finanziamento, l’assenza di un pilastro assistenziale privato. Dall’analisi emerge – in particolare in due degli scenari dipinti dall’Economist (‘Il trionfo della tecnologia’ e ‘Prima di tutto il benessere’) – che l’Italia potrebbe ricoprire un ruolo di leadership nell’evoluzione della tutela della salute in Europa. "Il futuro del Servizio sanitario in Europa e in
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