E’ calato del 2,7% il numero di confezioni di farmaci di automedicazione vendute in Italia. Il dato reso noto da Sergio Daniotti, presidente dell’Associazione nazionale dell’industria farmaceutica dell’automedicazione (Anifa), nel corso di un convegno a Roma, parla di 327 milioni di scatole vendute fra ottobre 2008 e settembre 2009, con un fatturato di 2 miliardi e 163 milioni di euro (-0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). "I medicinali da banco – ha aggiunto Daniotti – rappresentano quasi il 20% del totale del mercato farmaceutico a volumi ma, considerando il prezzo inferiore, a valori questo rapporto si attesta a circa il 10%". Quanto ai canali di vendita, gli italiani scelgono nel 92,4% dei casi la farmacia, nel 4,2% la parafarmacia e nel 3,4% la Grande distribuzione organizzata. "Le azioni specifiche per il sostegno del mercato dell’autocura che potrebbero portare a un effettivo allineamento dell’Italia agli altri Paesi europei – ha proseguito il presidente Anifa – comprendono un ampliamento della base dell’automedicazione, ma anche scelte mirate a implementare il riconoscimento dei prodotti da banco. Per concretizzare le potenzialità del farmaco Otc occorre dare maggiore fiducia al consumatore, che si conferma consapevole e responsabile delle proprie scelte di automedicazione". I dati della seconda fase di una ricerca realizzata da Eurisko, presentati durante l’incontro, hanno infatti evidenziato che il 60% degli italiani conosce le caratteristiche dei farmaci di automedicazione. Uno su tre, inoltre, ricorda di aver visto la campagna disensibilizzazione dell’Anifa su stampa o tv. Aumenta significativamente, poi, il ricordo e la corretta decodifica del bollino come segnale di riconoscimento e di garanzia del medicinale di autocura: il 29% degli intervistati lo ricorda spontaneamente (era solo il 16% prima della campagna) e oltre la metà (51%) lo ricorda su sollecitazione.
Farmacista33 – 11 novembre 2009 – Anno 5, Numero 192