“Per rispondere alla direttiva europea sull’orario di lavoro si programmano nuove sacche di precariato. Si tratta solo di una beffa per camuffare, invano, la conferma dei pesanti tagli al Servizio sanitario nazionale che lo condanneranno a un declino inesorabile”
I sindacati: “I tagli al Servizio nazionale sono stati confermati. Servono risorse e il contratto al più presto”
11 dicembre 2015 – rassegna sindacale
Nel merito, osserva la dirigente sindacale, “delle preannunciate assunzioni non c’è traccia alcuna, perché non si prevede una sola risorsa aggiuntiva. Inoltre, si confermano tutte le procedure già previste dalla precedente normativa, ad eccezione di due cose: la tempistica per la maturazione dei requisiti e la modifica della platea di riferimento, con l’inclusione di tutte le forme atipiche di lavoro, ma solo per medici e infermieri”. Ancora poi, precisa l’esponente della Funzione pubblica, “per affrontare il nodo della regolarità dell’orario di lavoro in sanità, come imposto dall’Unione europea, il Governo prevede nell’emendamento l’autorizzazione alla crescita di nuova precarietà, per i primi cinque mesi del prossimo anno”.
Per questo, ribadisce ancora la sindacalista, “confermiamo la nostra contrarietà: non servono trucchi, non servono deroghe e non servono proroghe. Occorrono più risorse per la sanità, così come sono indispensabili le giuste risorse per rinnovare il contratto della sanità, scaduto da troppi anni. Ma appare sempre più chiaro il progetto del Governo, in linea con chi sostiene che la sanità complementare è ormai necessaria, abbattendo i livelli essenziali di assistenza e gli stipendi di lavoratrici e lavoratori. Non è ciò che vogliamo, e non è ciò che i cittadini si meritano: vogliamo una sanità di qualità e pubblica, per tutti”.
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