Non saranno all’ esame del Governo questa settimana nè le nuove norme sulla Sanità predisposte dal ministro della Salute Renato Balduzzi, nè la decisione sulla opportunità di presentare ricorso contro la sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo sulla legge 40 sulla fecondazione assistita. Il rinvio alla prossima settimana è emerso da alcuni colloqui che, secondo quanto si è appreso da fonti di Governo, ci sono stati questa mattina fra il premier Mario Monti, il ministro Balduzzi ed altri ministri.
La prossima convocazione è prevista dunque per mercoledì 5 settembre. Non è ancora ufficiale l’ordine del giorno ma si è concordato già oggi che, con opportune riformulazioni, affronterà sicuramente il decreto sulla Sanità del ministro Renato Balduzzi, preannunciato in questi giorni. E’ probabile il Cdm di mercoledì possa anche essere la sede per una relazione di Balduzzi sulla sentenza della Corte di Strasburgo sulla legge 40 e sulle ragioni del suo favore personale al ricorso. Seppure non è escluso che il Governo prima di decidere ritenga opportuno acquisire anche un parere del Parlamento.
Farmindustria attacca: "Norma su rimborso farmaci è folle" – La modifica della normativa sulla rimborsabilità dei farmaci contenuta nella bozza della mini-riforma sanitaria a cui sta lavorando il ministro della Salute, Renato Balduzzi, rappresenta "una follia oltre che una norma assolutamente economicistica che danneggia le aziende che investono e non va certo nell’interesse del paziente". Ne è convinto il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, che critica gli interventi normativi di modifica della legge 648 del 1996 sul contenimento della spesa farmaceutica. "Fino ad oggi la legge diceva che se esiste una determinata patologia per cui non ci sono farmaci approvati, in via eccezionale l’Aifa può autorizzare uno specifico farmaco che abbia mostrato una certa attività", spiega in proposito il presidente di Farmindustria. Mentre la modifica inserita in questo decreto, aggiunge Scaccabarozzi, prevede che anche in presenza di un farmaco approvato per quella specifica patologia, "un prodotto non ancora approvato possa comunque essere autorizzato se di minor costo". E’ chiaro a tutti, aggiunge il presidente di Farmindustria, che si tratta di "una norma esclusivamente economicistica che punta solamente a rimborsare il farmaco con il minor costo e che di fatto scavalca il sistema regolatorio". Senza mai dimenticarci, conclude, "che qui non stiamo parlando di prodotti alimentari ma della salute del cittadino".