Accordo tra governo e Regioni per un piano di risparmio da 2,4 miliardi
L’ultimo summit
Ieri un nuovo summit tra gli assessori regionali è servito per mettere a punto i tagli imposti dalla legge di stabilità che, sia pure obtorto collo, i Governatori, Veneto escluso, sono pronti a sottoscrivere forse subito dopo Pasqua in Conferenza Stato-Regioni. Spetterà poi al governo impacchettare tutto in un decreto legge da varare a breve.
La parte del leone la farà la spesa per beni e servizi, che con la ricontrattazione dei contratti di fornitura in essere dovrà rendere ben 1,4 miliardi. Un taglio che l’assessore
Altri 545 milioni dovrà metterli sul banco la farmaceutica. Circa 200 milioni verranno dall’anticipazione del nuovo prontuario che manderà in soffitta un po’ di medicinali “doppione”, altri 35 arriveranno dalla ricontrattazione del prezzo dei medicinali biotecnologici e 310 milioni saranno di taglio al tetto di spesa per la farmaceutica.
Il tetto di spesa
Che quando viene sforato fa scattare il “pay back”, ossia il ripiano a carico di chi le medicine le produce.
Anche per questo il capitolo farmaci è destinato ad essere oggetto di limature fino all’ultimo. «Tra l’altro -spiega sempre Coletto- il fondo per i farmaci innovativi, che per o
Il resto del conto dovranno saldarlo soprattutto ospedali e cliniche. I primi chiudendo reparti e posti letto sottoutilizzati. Manovra che costerà il posto a più di un Primario, ma prevista dal Patto per la salute, firmato lo scorso anno da governo e Regioni e ora recepito da un regolamento ministeriale sulla rete ospedaliera appena varato. Un taglio del 50% è previsto sulle tariffe rimborsate agli ospedali per i ricoveri inappropriati e del 60% per le giornate di degenza che superano la durata prevista. Dovranno invece chiudere le cliniche con meno di 40 letti (escluse le monospecialistiche), a meno che non si aggreghino ma superando almeno la soglia degli 80 posti letto.