By Gabriele Milani on 30 dicembre 2012 • ( 0 ) Autismo & Vaccini
Chissà Dante, se fosse vivo ai nostri giorni, dove collocherebbe gli informatori scientifici del farmaco. Una figura controversa, non disciplinata dal Codice Civile, per cui non esiste un Albo Professionale, considerata affine al procacciatore d’affari, dunque molto spesso un libero professionista che trae il suo guadagno dalle provvigioni, ovvero dalla sua capacità di indurre un medico a consigliare/prescrivere i suoi prodotti in portafoglio piuttosto che quelli delle aziende concorrenti.
Ciò non significa che essi non siano in grande maggioranza professionisti seri che svolgono il proprio lavoro nel rispetto dell’etica, della morale, dell’interesse del cittadino e della sua salute. In questi casi l’incontro mensile o quindicinale con l’informatore è prezioso per il medico, che coglierà l’occasione per effettuare le opportune valutazioni di costi-benefici del prodotto; per confrontarlo con i possibili medicinali alternativi; per considerare una eventuale pari efficacia tra prodotti di costi diversi; e soprattutto per giudicare gli effetti su chi ne ha fatto uso in termini di regressione o cura della malattia, di anni di buona vita salvati.
Ma il mercato è saturo e le aziende, anch’esse numerose, quando più si avvicinano alle dimensioni di una multinazionale, tanto più si dotano di “armi” varie e sofisticate. E qui di spazio per l’etica ne rimane davvero poco.
Ogni azienda mette in campo i suoi “piazzisti” che sono dei laureati, fino a qualche anno fa in qualsiasi dis