L’anomalia, che dovrebbe riguardare circa 500 dosi, consisterebbe nella formazione di particelle di aggregati proteici
Nessun allarme. Cautela sì, però. Così, se avete comprato in farmacia un vaccino antinfluenzale Novartis, aspettate ancora qualche giorno per farvelo somministrare. E se lo avete già usato, niente panico: tutto potrebbe risolversi con qualche reazione indesiderata a livello locale oppure sistemico, tipo un innalzamento della temperatura corporea (condizionale d’obbligo, come sempre in questi casi).
Il messaggio lanciato dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, è chiaro: le 500 dosi di vaccino antinfluenzale della Novartis sono state bloccate nelle farmacie e nei depositi e ne è stata vietata la vendita per motivi precauzionali, non perché siano state segnalate reazioni avverse, almeno finora.
La vicenda – Tutto prende il via lunedì 19 ottobre scorso, quando, a margine di una riunione all’Aifa (la nostra Agenzia del farmaco) su altre questioni, qualche rappresentante dell’azienda farmaceutica comunica, in maniera informale, che sono state riscontrate anomalie in alcune, molto limitate, partite di vaccini destinate alla campagna antinfluenzale. L’Aifa chiede pertanto di approfondire la faccenda e chiede all’azienda di produrre la necessaria documentazione. Dalle carte acquisite l’Aifa arriva alla determinazione che l’azienda sapeva delle anomalie fin dall’11 luglio scorso, ma, probabilmente ritenendole irrilevanti, non ne aveva dato formale comunicazione all’Agenzia. La quale, conclusa la valutazione "tecnica" della documentazione, informava il ministero della Salute che, nel pomeriggio del 24 ottobre, disponeva il divieto di vendita dei vaccini di Novartis.
L’anomalia – Per quel che se ne sa, l’anomalia consisterebbe nella formazione di particelle di aggregati proteici che non dovrebbero provocare reazioni ser