Industrie e farmacisti non ci stanno a pagare di tasca propria il ripiano del deficit sulla spesa farmaceutica territoriale del 2010. L’obbligo arriverebbe dalla determina dell’Aifa pubblicata sulla Gazzetta ufficiale di venerdì scorso, ma le sigle delle due categorie la contestano per forma e metodo. La protesta più decisa pare quella delle farmacie, che con il loro sindacato Federfarma hanno già deciso di impugnare davanti al Tar il provvedimento dell’Agenzia (a carico della quale potrebbe anche scattare un esposto alla Corte dei conti per inadempienza amministrativa). La tesi dei titolari, in sostanza, è che lo sfondamento registrato nel 2010 deriva interamente dalla spesa per la distribuzione diretta, che il Dl 78/2009 poneva a carico dei soli produttori (ciascuno in proporzione ai rispettivi fatturati sui medicinali acquistati direttamente dalle Asl). Se le farmacie vengono chiamate a ripianare è perché Aifa e Regioni hanno deciso di "spalmare" il deficit sul totale della spesa territoriale, non disponendo di dati analitici che consentissero una suddivisione equa del "pay back".
Reazioni adirate anche dalle associazioni dei produttori, che alle Regioni dovranno restituire circa 17 milioni di euro. Per Farmindustria, la determina dell’Agenzia è «sconcertante» perché approvata «con oltre un anno di ritardo rispetto alla chiusura dei bilanci aziendali» e nonostante nel giugno scorso la Corte dei conti avesse decretato il rispetto del budget per la spesa 2010. Inoltre «permangono forti incertezze sui dati che hanno determinato» il deficit, tenuto anche conto del fatto che dal totale non è stata sottratta «la quota pagata volontariamente dai cittadini per scegliere il farmaco di marca».
Indispettita anche Assogenerici: «E’ stupefacente» ha commentato il presidente dell’associazione, Giorgio Foresti «che la spesa territoriale 2010 venga rimessa in discussione dopo l’ok della Corte dei conti. E appare poi addirittura grottesco che siano chiamate al ripiano anche le aziende del generico, cioè quelle che hanno determinato nel tempo una costante discesa della spesa».
15 febbraio 2012 – DoctorNews
Assogenerici, assurdo chiedere rimborsi a chi genera risparmi
"E’ stupefacente che venga rimessa in discussione la spesa farmaceutica territoriale dell’anno 2010, dopo che la Corte dei Conti aveva ufficialmente sancito il rispetto del 13,3% del Fondo sanitario stabilito dallo Stato". Così Giorgio Foresti, presidente di AssoGenerici, commenta la notizia che le aziende farmaceutiche dovranno ripianare con il meccanismo del pay-back la quota di loro spettanza della maggiore spesa, calcolata dall’Aifa in oltre 17 milioni di euro.