Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Una certa timidezza di fondo ed una limitata competenza sindacale (non ho mai fatto parte di alcuna RSU) mi impediscono di lanciare per prima il sasso nello stagno, per cui anche questa volta colgo l’opportunità offertami dalle parole di Antonio per aggiungere qualche ulteriore riflessione.
Sul sindacato.
Leggendo l’articolo di un giornalista che paragonava gli attuali vertici di Confindustria con quelli di anni passati , mi è venuto spontaneo fare questo paragone anche per chi siede ai vertici dei massimi sindacati italiani.
Confindustria di ieri: Luciano Benetton, Cesare Romiti, Gianni Agnelli, Sergio Pininfarina, Marco Tronchetti Provera…
Confindustria di oggi: “rispettabilissimi impiegati di aziende che fatturano meno di un buon bar nel centro di Milano”, per dirla con le parole del giornalista.
Sindacalisti di ieri: Lama, Carniti, Pastore, Trentin …, quelli di oggi… li conosciamo.
Ecco, forse parte del problema del sindacato sta anche qui: nella mediocrità di individui ormai dimentichi del loro unico dovere, la difesa del lavoratore . Dimentichi anche del fatto che il loro stipendio è pagato da noi lavoratori , tra cui sono presenti anche gli Isf.
quest’anno ce la possiamo fare in mezza giornata (le parole esatte non sono queste, ma il significato assolutamente sì).
Erano presenti colleghi isf delle RSU di diverse aziende: da parte loro nessun commento.
Ma allora i problemi sono due: vertici sindacali attenti principalmente al proprio interesse (mai coincidente con quello del lavoratore) e delegati supini agli stessi.
Francesca Boni
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