Di Redazione il Denaro – martedì 27 novembre 2012
Caos farmaci generici: dopo l’introduzione delle nuove norme previste dalla Spending Review il 30 per cento delle ricette torna al mittente. In base a un sondaggio Merqurio la maggioranza dei medici non ama le nuove regole prescrittive.
Tanta confusione in farmacia e nello studio del medico: tutta colpa della Spendig-review.
Secondo il sondaggio del Centro studi Merqurio di Napoli, il 33,3 dei medici si è visto rispedire al mittente la ricetta. Il problema? La distinzione, qualche volta ancora un po’ ostica per i camici bianchi, tra farmaci di marca e quelli non griffati.
Confusione interpretativa
“Sta accadendo quanto temevamo – commenta il vicesegretario per la regione Campania del Sindacato medici italiani (Smi), Salvatore Marotta – abbiamo più volte denunciato che questa nuova disposizione, tra le tante storture, avrebbe portato a una enorme confusione. Così è stato e adesso i medici ne pagano tutti i giorni le conseguenze”.
La rilevazione è stata condotta da Merquirio via telefono e via mail, dal 12 al 19 novembre, su un campione di 878 medici.
Se il 34,7 per cento non ha riscontrato alcun problema, il 22,8 per cento ne ha avuti all’inizio e il 33 per cento sta tutt’ora avendo diversi grattacapi.
Disposizioni ostiche
Il motivo, probabilmente, sarà anche la tendenza dei camici bianchi a non amare troppo queste nuove disposizioni. Tra farmaci generici e quelli di marca il medico italiano, infatti, continua a scegliere quello griffato e le percentuali sono anche in rialzo. Il 58,5 per cento dei medici ritiene che il farmaco griffato è più efficace del generico contro il 44 per cento dei mesi scorsi.
Ad affermare, invece, che fra i due prodotti non ci sono differenze è il 23,3 per cento, in netto calo rispetto al 42 per cento di luglio. Ma non è solo questione di preferenze personali. Per il 26,4 per cento dei medici, la maggioranza dei propri assistiti lamenta l’inefficacia dell’equivalente rispetto al farmaco di marca. A questi