Dieci farmaci, tra “on” e “off patent”, riclassificati in fascia C con obbligo di prescrizione, cioè a carico degli assistiti. Sessantatré livelli di rimborso rivisti al ribasso, relativi ad altrettanti gruppi di equivalenza delle Liste Aifa. Quarantacinque farmaci “on patent” e 220 “off patent” con nuovi prezzi, in vigore da ieri. E infine, 24 aziende che anziché rivedere i listini corrisponderanno alle Regioni un pay-back, pari alla quota di risparmio che l’Aifa ha conteggiato a loro carico nella negoziazione di settembre. Sono le cifre che riassumono la revisione del Prontuario attuata dall’Aifa con la determina pubblicata sulla Gazzetta ufficiale di giovedì, in ottemperanza a quanto stabilito dall’articolo 9-ter del decreto legge 78/2015 (il cosiddetto decreto Enti locali, convertito nella 125/2015).
Come si ricorderà, il provvedimento incaricava l’Aifa di negoziare con le industrie farmaceutiche una «riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Ssn nell’ambito di raggruppamenti di medicinali terapeuticamente assimilabili». Le aziende, in particolare, avrebbero potuto decidere se «ripartire la riduzione di spesa» tra le proprie specialità inserite nei raggruppamenti, restituire alle Regioni «il risparmio atteso» tramite il già citato pay-back, o infine accettare «la riclassificazione in fascia C dei medicinali terapeuticamente assimilabili di cui l’azienda è titolare».
Sulla base di tali direttive, l’Aifa aveva condotto a settembre tre settimane di negoziazioni che avevano coinvolto una settantina di aziende per un totale di circa 580 specialità. Per tale motivo, come ricorda anche la circolare diffusa ieri agli associati da Federfarma, «è presumibile attendersi, nei prossimi giorni, riduzioni di prezzo spontanee da parte delle aziende, per rendere più competitivi i propri farmaci avvicinandoli ai nuovi prezzi di riferimento». (AS – Federfarma 10/10/2015)
Assogenerici: a rischio sostenibilità imprese
I tagli di prezzo impartiti dall’Aifa «mettono a rischio la sostenibilità economica delle aziende genericiste e il loro ruolo di creare naturale competizione nel mercato». E’ la denuncia che arriva da Assogenerici dopo l’entrata in vigore delle nuove Liste di trasparenza, frutto della revisione del Prontuario per categorie assimilabili negoziata a settembre da Agenzia del farmaco e produttori. «Ancora una volta» spiega il presidente, Enrique Häusermann «si sta ricorrendo, nei confronti della spesa farmaceutica, alla politica dei tagli. Solo che stavolta si comprimono in modo insopportabile proprio i medicinali generici, che finora avevano garantito alle finanze pubbliche risparmi per centinaia di milioni di euro».
La manovra, inoltre, delude i genericisti perché non tocca gli ingranaggi del pay-back, «che impone» continua Häusermann «il ripiano anche a chi genera risparmio». Stesso discorso per «quei vincoli, già vietati e censurati dall’Unione europea», come il Patent Linkage, che in Italia rallentano la commercializzazione dei generici. «Se non si cambia la rotta» è quindi l’avvertimento del presidente di Assogenerici «ci sia avvia a rendere l’Italia un mercato insostenibile per il generico, dove i margini ormai si valutano in centesimi di euro per confezione. E’ possibile che nel breve termine ci sia chi può sostenere questa situazione, ma non a lungo e, soprattutto, si rischia che il Servizio sanitario si trovi a dipendere da uno o due produttori soltanto».
Notizie correlate: Determina AIFA n. 1267/2015. (15A07609) (GU Serie Generale n.234 del 8-10-2015)
Parte di provvedimento in formato grafico (elenco)
Revisione del prontuario, da oggi il nuovo Prontuario Aifa per gli equivalenti