Primo PianoNote di redazione

Registro informatizzato degli accessi degli informatori scientifici nelle sedi aziendali. Accanimento della Regione Emilia Romagna contro gli ISF. Il canto del cigno di una Giunta prima delle elezioni d’autunno. N.d.R.

Le “Linee Guida per regolamentare l’accesso da parte di professionisti che svolgono attività di informazione tecnico scientifica di farmaci, dispositivi, prodotti dietetici e prodotti per lattanti” adottate con Deliberazione n. 222 del 29/06/2017, prevedono l’istituzione del Registro informatizzato degli accessi degli informatori scientifici nelle sedi aziendali e costituiscono una misura per prevenire e contrastare fenomeni di corruzione (Legge n. 190/2012, Determinazione ANAC n. 12 del 28/10/2015)

Il Registro informatizzato realizzato dalla UO Tecnologie Informatiche e di Comunicazione, utilizzato in via sperimentale presso il Dipartimento Medico, dal 1 agosto 2019 rappresenterà, per tutte le strutture aziendali, l’unico strumento per prenotare e registrare gli incontri di informazione tecnico-scientifica.

Dal primo di agosto, infatti, l’attività di informazione tecnico scientifica di farmaci, dispositivi, prodotti dietetici e prodotti per lattanti sarà possibile solo se la prenotazione dell’appuntamento da parte dell’informatore scientifico è stata effettuata attraverso l’utilizzo dell’applicativo dedicato.

I professionisti, accolta la richiesta di appuntamento per informazione scientifica, dovranno, ad incontro avvenuto,  registrare le informazioni, mediante compilazione dei campi del Registro di loro competenza.

Si precisa che l’osservanza delle nuove modalità di gestione degli accessi degli informatori scientifici rappresenta un obbligo previsto oltre che dalla L.R. Emilia-Romagna n. 9/2017, dal Codice di Comportamento Aziendale, approvato con Deliberazione n. 166 del 29/05/2018.

Di seguito i punti maggiormente rilevanti delle Linee Guida:

L’obbligo di identificazione degli Informatori Scientifici

Per svolgere “attività di informazione tecnico scientifica di farmaci, dispositivi, prodotti dietetici e prodotti per lattanti”, gli Informatori Scientifici dovranno identificarsi all’interno delle strutture dell’Azienda USL di Bologna tenendo ben visibile il tesserino di riconoscimento (contenente una fotografia, nome e cognome, logo aziendale, ruolo professionale) ed esibendo, su richiesta degli operatori interni,  un documento di riconoscimento.

Lo stesso obbligo è previsto per l’attività di informazione scientifica presso i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta delle Case della Salute dell’Azienda USL di Bologna.

Per ottenere il tesserino di riconoscimento le aziende farmaceutiche dovranno accreditarsi tramite il portale E-R Salute. Al termine dell’operazione di accreditamento per ciascun Informatore Scientifico autorizzato viene generato  un codice identificativo univoco regionale e il tesserino di riconoscimento. In caso di variazione dei dati questi dovranno essere aggiornati tempestivamente nella piattaforma regionale dall’azienda farmaceutica: verrà così rilasciato un nuovo tesserino con i dati aggiornati.

Il portale regionale produrrà l’elenco aggiornato degli Informatori scientifici autorizzati a svolgere l’attività di informazione.

Incontri Collegiali  – Eccezioni

Gli incontri per attività di informazione tecnico scientifica dovranno essere preferibilmente collegiali, anche multidisciplinari, senza limite annuo.

Saranno possibili massimo 5 visite individuali annue e solo su appuntamento, tra l’Informatore Scientifico e il medico prescrittore.

Limiti all’attività di informazione scientifica

Gli Informatori scientifici non potranno, tramite visite individuali,  presentare lo stesso prodotto per più di cinque volte all’anno ad ogni medico interessato alla prescrizione, salvi i casi di comunicazione di informazioni rilevanti riguardanti il farmaco.

Durante gli incontri potranno essere ceduti, da ogni azienda farmaceutica, solo i prodotti gratuiti oggetto dell’incontro e per un valore massimo annuo complessivo, a beneficiario, di 20 euro.

Il materiale informativo eccedente il complessivo limite annuo di 20 euro potrà essere ceduto solo in favore della Direzione dell’Azienda Usl di Bologna.

Il numero dei campioni gratuiti non potrà essere superiore:

  • a 2 per visita e 8 annui, nei primi 18 mesi di commercializzazione;
  • a 4 per visita e 10 annui, superati i 18 mesi di commercializzazione.

News ATP – Data di pubblicazione: 09/07/2019


N.d.R.: L’ANAC da noi interpellato nega nel modo più assoluto che le sue Linee Guida Codice Comportamento SSN implichino applicazioni di questo tipo, dicono che sono iniziative autonome della Regione Emilia Romagna. Secondo loro potrebbe essere sufficiente un registro, un’agenda presso la segreteria o la guardiola dove gli ISF possono prenotarsi secondo le modalità stabilite dal reparto.

E’ quindi acclarato l’intento persecutorio contro gli ISF, tanto è vero poi che in nessuna altra regione in Italia sono stati prese misure del genere.

E’ chiaramente evidente poi quale sia la considerazione della figura professionale dell’informatore scientifico. Cioè di un professionista da monitorare istante per istante poiché fortemente sospettato di essere “CORRUTTORE SERIALE”!!!. Probabilmente, se potessero, da marchiare come facevano infausti regimi del secolo scorso.

Il risultato di tali norme è stato quello di ghettizzare l’informatore scientifico che ormai appare contornato dall’aura negativa del pericoloso corruttore con cui nessun dipendente degli enti del SSN vuole avere contatti per il timore di essere accusato di corruzione.

Eppure sono proprio i professionisti incriminati a svolgere una funzione estremamente importante per la collettività che ha tutto l’interesse a conoscere le nuove frontiere della ricerca scientifica per la cura delle persone. Questi provvedimenti però limitano fortemente l’attività degli ISF. Arrivando, dunque, a farne una figura “inutile” per le imprese farmaceutiche che negli ultimi mesi stanno sempre più provvedendo alla riduzione del personale con licenziamenti.

Un danno, questo, di cui qualcuno dovrà rispondere!

In realtà, poi, la cronaca degli ultimi anni ha raccontato sì di corruzione del settore sanitario, ma questa solo rarissime volte ha visto coinvolti informatori scientifici, laddove le figure professionali più frequentemente coinvolte sono gli alti dirigenti di industrie farmaceutiche e/o dirigenti medici o altissimi funzionari di enti del SSN, ultima la vergognosa vicenda di Bibbiano.

Purtroppo chi fa queste stupide regole non conosce il mondo farmaceutico, non conoscono per esempio i Key account, gli Embracer, i Capi Area, ecc., cioè chi dipende dal marketing è ha solo l’interesse di vendere, i quali avranno libero accesso.

Eppure l’attività degli ISF, e solo degli ISF, è già fortemente regolamentata, basti consultare il D.Lgs. 219/06 e le Linee Guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e Provincie autonome, firmate anche dalla Regione Emilia Romagna, dove all’art. 2 si dice che l’attività degli ISF va si regolamentata, ma “Lo svolgimento dell’attività degli ISF all’interno delle strutture del SSR viene assicurato e agevolato dalle Direzioni delle suddette strutture,” non ostacolato, inoltre viene chiaramente violato l’art. 5 delle linee guida là dove dice che “Gli ISF devono svolgere la loro attività presso i medici da soli; la presenza del capoarea o di altre figure professionali non correlate all’attività di informazione scientifica, non è ammessa”, mentre qui sono proprio queste figure che hanno libero accesso. Ostacolando poi così fortemente il lavoro degli ISF viene chiaramente violato l’art. 4 della Costituzione. Nessun ISF è contrario ad una regolamentazione, ma deve essere attuabile

Luigi Einaudi diceva: “prima conoscere, poi discutere, poi deliberare”. Ma Einaudi era un democratico che aveva rispetto per le persone.

 

 

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

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