Cresce la probabilità di una sforbiciata al tetto 2012 della spesa farmaceutica territoriale (convenzionata più diretta), che dal 13,3% di quest’anno potrebbe calare al 12,2 o anche al 12,1%. L’ipotesi era già stata messa sul tappeto dalla Manovra di luglio, per un’eventuale adozione da parte dell’Aifa con provvedimento da adottare entro il prossimo giugno perché entrasse in vigore dal 2013 (in alternativa al ripiano del 35% del deficit sull’ospedaliera da parte dell’industria). Ma proprio in questi giorni le Regioni starebbero valutando un anticipo del provvedimento al prossimo gennaio, con un contemporaneo innalzamento dal 2,4 al 3,5-3,6% del tetto sulla spesa di fascia H. E senza per questo rinunciare al "pay back" dei produttori, che aggiungerebbe un po’ di preziosa liquidità alle traballanti casse delle amministrazioni. Sono ragionamenti che germogliano nel dibattito in corso tra i governatori sul riparto del Fondo sanitario 2012, orientamenti che il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Coletto, ha anticipato ieri l’altro nella sua visita a Federfarma, dov’era in corso la seduta del Consiglio delle Regioni. A ricevere l’assessore del Veneto il presidente del sindacato titolari Annarosa Racca, che ha ricordato lo stato di difficoltà in cui versano le farmacie e ha sollecitato l’apertura di un confronto con le Regioni sulla riforma della remunerazione, invocata in Consiglio anche da Federfarma Toscana. Coletto ha dato la propria disponibilità a fissare al più presto una data per l’avvio della trattativa.
2 dicembre 2011 – Farmacista33
De Cicco (Farmindustria), in Italia innovazione a rischio
I continui tagli alla Sanità potrebbero mettere a rischio gli investimenti in Ricerca e Sviluppo in Italia. Lo ha affermato Maurizio de Cicco, Amministratore Delegato di Roche e vicepresidente di Farmindustria, a margine di un convegno sulla medicina personalizzata a Basilea. «Il difficile quadro economico e un contesto italiano che troppo spesso risponde alle esigenze di contenimento della spesa con interventi di breve periodo e non con misure strutturali» ha affermato De Cicco «possono disincentivare gli investimenti in ricerca e sviluppo». Sotto accusa sono, secondo l’amministratore delegato, i provvedimenti contenuti nell’ultima manovra che fanno gravare in parte sulle aziende i deficit delle Regioni sulla spesa farmaceutica innovativa. La situazione italiana potrebbe portare a disparità tra pazienti europei e italiani. «Siamo molto legati all’Italia, ci siamo da decenni e vogliamo restare a lungo, ma siamo anche preoccupati per la situazione» aggiunge Severin Schwan, amministratore delegato dell’azienda farmaceutica. «In questo momento in Italia si parla solo di deficit, e non di innovazione, e questo é sbagliato» ha aggiunto «in tutta Europa il mercato dei farmaci sta diminuendo, mentre quello dei paesi emergenti cresce, e anche le risorse si spostano verso est. In Cina noi siamo considerati parte della soluzione ai problemi di salute pubblica, qui invece parte del problema, perché si guarda solo ai costi. Di questo passo si rischia di perdere il treno dell’innovazione&ra