DELIBERA REGIONALE SULLA CRONICITA’
ALLARME SANITA’ LOMBARDA
Angelo Testa: Inaccettabile trasformarci in operatori commerciali
Roberto Carlo Rossi: Il cittadino non avrà più la facoltà di scegliere dove andare a curarsi
Salvatore Santacroce: Il nostro futuro non è “ineluttabile” e dobbiamo reagire ad una delibera non costituzionale
Roma 19 Maggio 2017-Da qui a breve i Cittadini lombardi riceveranno una lettera della Regione che li inviterà a scegliere un “gestore” delle proprie patologie croniche ,diverso dal “gestore” globale, olistico della propria salute, che hanno già scelto diventando assistiti, l’attuale medico curante.
“Non ci pare” sostiene Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami “che si tratti di una riforma del sistema sanitario lombardo quanto di una palese involuzione dell’assistenza sanitaria territoriale, in contrasto con il vigente accordo collettivo nazionale, che rischia di danneggiare il Cittadino privandolo del rapporto di fiducia duale Medico-Paziente.
Attualmente il Medico di Medicina Generale cerca di individuare, per il proprio Paziente inteso come persona, le cure più adatte al suo stato di salute complessivo.Viceversa una volta diventato “gestore” dovrà individuare il modo per riuscire a fornire tutti i servizi previsti per le singole patologie croniche, rientrando nei margini di spesa previsti dalla Regione Lombardia ed appare del tutto verosimile che, per rientrare nei margini di spesa indicati, si sia costretti a fornire prestazioni ridotte per numero e/o qualitativamente inferiori“.
“Rimaniamo del tutto contrari a ciò che la Regione Lombardia sta realizzando” afferma il Presidente dello SNAMI Lombardia Roberto Carlo Rossi, “perché si sta determinando la fine della Medicina Generale.Una volta che il paziente verrà preso in carico dal gestore riceverà un’assistenza di tipo standard, mai sartorializzata ,come fa oggi il suo medico, e non avrà più la facoltà di scegliere dove andare a farsi curare”.
“Ma, allora,” continua Salvatore Santacroce, presidente provinciale di Snami Pavia “che dobbiamo fare, dobbiamo metterci in cooperativa e fare i gestori,come vanno propagandando in giro alcuni rappresentanti di un sindacato cercando di convincere i Colleghi che il loro futuro sia “ineluttabile” ? Direi proprio di no perché per noi dello SNAMI il Medico di Medicina Generale deve continuare a svolgere la propria attività olistica di medico della persona, che cerca di individuare quali siano le cure migliori e più adatte alla singola situazione clinica, personale e familiare del proprio assistito che lo già ha scelto come “gestore” della sua salute, in base alla legge 883/78 ed all’ ACN”.
“Il nostro Sindacato” conclude Angelo Testa “ritiene inaccettabile che per continuare a mantenere il complessivo rapporto di fiducia con i propri assistiti i Medici siano costretti a trasformarsi in operatori commerciali e ribadiamo la non costituzionalità della delibera lombarda, pericolosa per tutti nel prossimo futuro, contro la quale lo SNAMI combatterà per tutelare la dignità dei Medici e dei Cittadini”
Ufficio Stampa Snami – 19 maggio 2017
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Regione Lombardia Deliberazione 6164/2017
Regione Lombardia
Il Gestore della presa in carico
Titolare del percorso di presa in carico è il Gestore, cioè il soggetto che garantisce il coordinamento e l’integrazione tra i differenti livelli di cura e tra i vari attori coinvolti. Il gestore in particolare:
- sottoscrive il patto di cura con il paziente e redige il Piano Assistenziale Individuale (PAI);
- prende in carico proattivamente il paziente, anche attraverso la prenotazione delle prestazioni;
- eroga le prestazioni previste dal PAI, direttamente o tramite partner di rete accreditati;
- monitora l’aderenza del paziente al percorso programmato.
Idoneità dei gestori
Sono le Agenzie di Tutela della Salute territorialmente competenti a valutare l’idoneità dei gestori sulla base di criteri utili ad accertare il possesso dei requisiti necessari alla presa in carico del paziente:
- capacità di assicurare l’intera filiera erogativa prevista per i livelli e le aree di patologia per cui si candida;
- piena copertura dell’area territoriale di riferimento;
- coinvolgimento di tutti i soggetti della rete di offerta utili alla presa in carico.
Possono svolgere ruolo di gestore:
- le strutture accreditate e a contratto con il Sistema Sociosanitario Lombardo;
- le cooperative di Medici di Medicina Generale/Pediatri di Libera Scelta; un singolo Medico di Medicina Generale/Pediatra di Libera Scelta può svolgere funzione di co-gestore, in affiancamento alla funzione di gestore esercitata da una struttura erogatrice accreditata e a contratto.
La medicina di base
Nella nuova modalità di presa in carico del paziente cronico e fragile, la funzione svolta dalla medicina di base è strategica. Medici e pediatri di famiglia possono collocarsi nel percorso secondo differenti modalità:
MMG/PLS Gestore
- Il MMG/PLS può assumere il ruolo di gestore del paziente cronico organizzandosi con altri MMG, in forme associative, quali cooperative e altre forme previste dalla normativa vigente.
- Deve garantire le funzioni e i requisiti previsti per il soggetto gestore con il supporto di altri enti erogatori per l’effettuazione delle prestazioni.
MMG/PLS Co-gestore
- Per i pazienti cronici monopatologici (3°livello) il singolo MMG/PLS può candidarsi come co-gestore. e in questo caso – insieme al Gestore – redige il PAI e sottoscrive il Patto di cura;
- Per i pazienti cronici polipatologici (2° livello) e con fragilità clinica (1° livello), il MMG può essere co-gestore e redige il PAI. Il Patto di cura è sottoscritto dal MMG e dal Gestore insieme al paziente.
MMG/PLS che non partecipa al modello di presa in carico
- Al MMG/PLS che non partecipa al percorso di presa in carico, viene in ogni caso trasmesso il PAI dei pazienti assistiti da parte del soggetto gestore, per la condivisione informativa.
- Per la parte non relativa alla cronicità, il MMG/PLS continua a svolgere le funzioni previste dall’Accordo Collettivo Nazionale per la medicina di base.
Nota: La Regione ha individuato 65 malattie, per le quali ha stabilito un corrispettivo economico da attribuire al gestore a secondo della patologia presentata da ogni persona da lui gestita. Se il gestore riuscirà a spendere meno della cifra attribuitagli dalla Regione potrà mantenere per sé una quota dell’avanzo, eventualmente da condividere con il Mmg che ha creato il contatto. Il gestore non deve per forza essere un medico, può essere un ente anche privato e deve avere una precisa conformazione giuridica e societaria e può gestire fino a… 200.000 persone.