Genova, 08/01/2021
Prot. XIL 02/2021
Oggetto: vaccinazione Covid-19 – informatori scientifici
La campagna di vaccinazione anti Covid ha avuto inizio, e con essa le direttive per dare priorità ai diversi bacini di utenza ai quali somministrare lo stesso. Nel piano strategico per la vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato dal Ministero della salute, dal Commissario per l’Emergenza, dall’ISS, da AGENAS e AIFA e presentato dal Ministro della Salute Speranza il 02/12/2020 si definiscono le categorie inserite in fasce del personale da sottoporre a vaccinazione.
Si registra, nella fascia 1 del piano di vaccinazione, l’inserimento della categoria degli informatori scientifici, cosa che determina qualche considerazione di tipo organizzativo: la prima Regione a fare da apripista era stata la Basilicata, seguita dalla Campania che ha emesso un documento ufficiale dell’ASL Napoli 3 Sud, e da quanto a nostra conoscenza, anche la regione Calabria è in procinto di definire delle direttive.
Ci sorgono però alcune considerazioni: trattandosi di personale non ASL, non ospedaliero, ma di fatto appartenente ad una categoria privata che svolge mansioni decisamente itineranti ci sorge il problema di capire come saranno identificati e quali canali si siano costruiti o si pensino di costruire da parte delle ASL, per contattare le persone e fissare gli appuntamenti per effettuare le vaccinazioni; una ulteriore domanda riguarda quale liste verranno utilizzate: sarà l’AIFA a fornire gli elenchi, o le Regioni che hanno fornito i tesserini ISF alle aziende?
Data la delicatezza della questione, crediamo sia necessario prevedere come affrontare la tematica fin qui esposta, perché riguarda un numero non indifferente di lavoratrici e lavoratori della nostra Regione, che, pur inseriti in fascia 1 dal provvedimento ministeriale, rischiano di non aver definiti percorsi organizzativi per potersi vaccinare
Nota: Non ci risulta che gli informatori siano inseriti in modo specifico in un Decreto. Il Piano Vaccinale del Governo del 12 dicembre a pag. 7 precisa: “Nel corso dell’epidemia si potrà attuare una strategia di tipo adattativo, qualora venissero identificate particolari categorie a rischio o gruppi di popolazione in grado di sostenere la trasmissione dell’infezione nella comunità, o nel caso in cui si sviluppassero focolai epidemici rilevanti in specifiche aree del Paese, destinando eventuali scorte di vaccino a strategie vaccinali di tipo “reattivo” (reactive vaccination)“. Nelle categorie a rischio vanno inseriti gli informatori scientifici del farmaco.
Inoltre non c’è un documento dell’ASL Napoli Sud e non è previsto al momento un sistema di prenotazione. In Basilicata poi c’è l’indicazione per uno screening, non ancora per le vaccinazioni