Informatori Scientifici del Farmaco. Qualcuno ha perso la vita sul campo, altri dopo la terapia intensiva lottano ancora contro il Coronavirus. Sono in prima linea divisi tra ospedali e studi medici ed ecco perché non hanno esitato a vaccinarsi lanciando anche un messaggio importante
Un settore estremamente delicato e una professione, quella degli informatori scientifici, che in questo anno di pandemia non è stato risparmiata. Qualcuno ha perso la vita sul campo, altri dopo la terapia intensiva lottano ancora contro il Coronavirus. Sono in prima linea divisi tra ospedali e studi medici ed ecco perchè non hanno esitato a vaccinarsi lanciando anche un messaggio importante.
«La categoria degli informatori medico scientifici – conferma Puntillo – rappresentano l’informazione scientifica, la cultura scientifica quindi noi siamo da esempio insieme a tutta la classe medica. Vogliamo e dobbiamo a tutti i costi debellare questo oscurantismo, di questa arretratezza culturale affinché si superino tutte le forme di scetticismo create sull’onda della disinformazione nella popolazione».
Adesso tocca al resto del paese adeguarsi all’approccio reggino riconoscendo questa categorie tra quelle maggiormente esposte e, quindi, a rischio, vaccinando e mettendo in sicurezza questi professionisti. «Il primo passo in tutta Italia lo abbiamo compiuto a Reggio – conclude Puntillo – il prossimo step sarà allargarlo alle altre province calabresi ed essere da esempio, questa volta la Calabria si contraddistingue per una battaglia di civiltà, per il resto del paese. Siamo la categoria più qualificata a mettere d’accordo le istituzioni sul territorio e questa è una battaglia che va compiuta in tal senso».