Ci giunge notizia che molti Colleghi sono in procinto di andare a Roma il 12 settembre prossimo per testimoniare con la loro presenza, in occasione dell’incontro fra imprenditori del farmaceutico, parti sociali e sindacali ed il ministero dello sviluppo economico, il loro disagio e la grave preoccupazione che i recenti provvedimenti della “Spending Review” e del Decreto Balduzzi, possono avere sul piano lavorativo per gli ISF.
Non sappiamo se la cosa ha un’organizzazione o meno, e se ci sono i relativi permessi e autorizzazioni, per cui ci limitiamo di segnalare ai Colleghi di verificare se i sottoelencati aspetti burocratici e autorizzativi sono stati espletati, pena spiacevoli sorprese.
I gruppi sorti in forma spontanea, i comitati, le associazioni, ecc. che intendono organizzare una manifestazione, una pubblica assemblea, un pubblico incontro, ovvero "un qualche cosa" da tenersi in luogo pubblico o aperto al pubblico, affrontano l’organizzazione di tale manifestazione sullo slancio di un entusiasmo che troppe volte porta a dimenticare l’obbligo di rispettare alcuni adempimenti burocratici indispensabili per evitare di incorrere nei rigori della legge.
Queste manifestazioni, infatti, interessano aspetti delicati quali ad esempio:
– l’ordine pubblico ( sempre )
– l’ottenimento di autorizzazioni ( in alcuni casi )
– la sicurezza delle persone presenti alla manifestazioni ( se ne ricorrono i presupposti )
La normativa vigente al riguardo, in particolare l’art. 18 del Testo Unico delle Leggi di P.S. (TULPS), prevede che i promotori di una riunione (manifestazione) in luogo pubblico,
devono dare avviso, almeno 3 giorni prima (si consiglia 5) al Questore del luogo.