L’applicazione del nuovo Codice antimafia può comportare confische patrimoniali su base indiziaria, indipendentemente dalla condanna. Se ne parla a Milano martedì 3 ottobre
Giro di vite sui reati contro la pubblica amministrazione, come corruzione, concussione e truffa ai danni dello Stato. Il nuovo Codice antimafia appena approvato dalla Camera dei Deputati estende all’ipotesi di tali ed altri reati commessi in associazione per delinquere l’applicazione delle misure patrimoniali ablative (sequestro e confisca, previsto per i reati di mafia).
Per limitarsi all’ambito sanitario bastano soli tre soggetti sospettati di corruzione o truffa ai danni del Ssn (ad esempio un medico, un’area manager e un agente) per far scattare un procedimento penale che sulla sola base indiziaria può comportare la confisca patrimoniale, indipendentemente da un’eventuale condanna.
“Uno dei tanti punti da chiarire – sottolinea l’avvocato Giorgio Calesella, partner di Carnelutti Studio Legale Associato – è se rispetto al reato associativo (che appunto comporta il coinvolgimento di almeno tre persone, ndr) il riferimento sia solo a persone fisiche o anche giuridiche”.
Con estrema tempestività, il tema che sta infiammando in queste ore il dibattito politico, sarà affrontato durante il corso di alta formazione organizzato martedì 3 ottobre a Milano proprio dallo Studio Carnelutti in collaborazione con AboutAcademy.
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