L’intervistatrice SABRINA GIANNINI (giornalista, inviata di report) chiede ad un medico olandese
Gli informatori scientifici da voi vengono in ambulatorio?
HENNEKE BLANKSMA –MEDICO OLANDA risponde:
Io non li ricevo in ambulatorio. All’università ci insegnano che non dobbiamo ricevere gli informatori che propongono farmaci sperimentali per conto delle industrie per cui lavorano. Come medico mi devo attenere alle linee guida e non ho di certo bisogno di nuovi prodotti e delle informazioni che rispondono a un loro interesse commerciale. Vi assicuro che non conosco un solo medico che riceve gli informatori scientifici. Non so se sia questo il motivo del drastico calo di antibiotici dal 2007 a oggi qui in Olanda. Forse è anche una cultura. Non è stimato il collega che riceve gli informatori scientifici.
Interviene poi LOREDANO GIORNI – Dirigente settore farmaceutico Regione Piemonte – Se noi si prende 20 medici, quelli più virtuosi, quelli che ne prescrivono meno rispetto a quelli che ne prescrivono di più, c’è una differenza del 200%. Ma ci sarà, verrà il dubbio a qualcuno che se è vero che in Puglia si spende, ci stanno 30 DDD per mille abitanti e invece in Liguria ce ne sta 11,15 o una roba del genere, ma verrà il dubbio che qualcosa non funziona nel sistema? L’informatore farmaceutico che va dal medico è pagato in base al risultato e il risultato sono le vendite. Se l’industria farmaceutica investe in ricerca una quota inferiore a quello che investe in marketing…
È qualcosa di veramente incredibile. Il medico olandese evidentemente non sa di cosa parla: quando mai gli ISF propongono farmaci sperimentali? Gli ISF parlano di farmaci approvati dalle autorità regolatorie con documentazione tecnico-scientifica depositata e validata presso le stesse autorità regolatorie. Parla poi di linee guida come se parlasse del Vangelo quando le linee guida dovrebbero essere una traccia di base da adeguare al paziente, altrimenti il medico non servirebbe, basterebbe un computer. E alla fine cosa usa? Farmaci, che non sono prodotti dalla grazia divina. In un intervento precedente poi aveva detto che ci vorrebbero nuovi antibiotici per debellare la farmacoresistenza per poi dire che non usa i nuovi farmaci …
Si dilunga poi sulle sue statistiche, incolpando sempre gli ISF delle differenze che riscontra fra una regione e l’altra, chissà, forse ci sono ISF diversi. Evidentemente considera gli ISF degli imbonitori alla Wanna Marchi e i medici dei poveri ignoranti e sprovveduti. È bene che sappia che i medici sono laureati con capacità cognitive e tecniche e sono in possesso di un bagaglio culturale tale da poter valutare in senso critico qualsiasi argomento medico-farmacologico. Ma come possono tollerare i medici un soggetto del genere!
Il sig. Giorni, dopo aver fatto danni in Toscana, è approdato in Piemonte dove ha l’incarico di ridurre la spesa farmaceutica. Quel Piemonte che ha come assessore alla salute quel Saitta che in nome del risparmio rifiuta l’adroterapia ad un malato di cancro dicendogli che deve aspettare che questa terapia venga inserita nei LEA, come se un malato di cancro potesse aspettare!
Quel Giorni, dicevamo, per il quale quello che conta è appunto che le regole (sue) vengano rispettate e tutto il codice metodologico (suo) applicato. Tanto da avere la sensazione che conti di più l’apparato, l’istituzione, che il risultato di ristabilire la salute del malato per il quale quell’apparato e quell’istituzione hanno la loro ragion d’essere. Si fa più per le regole che per l’interesse specifico del malato, la guarigione della sua malattia. Infatti lui, i vari direttori generali di AUSL riceveranno consistenti premi in denaro affinché i medici … non facciano i medici. Come scrive Guglielmo Pepe nel suo Blog, in sanità “la persona al centro” è ormai poco più di uno slogan.
E gli ISF, che sono pure loro laureati, fanno informazione scientifica affinché i medici possano valutare con cognizione di causa la terapia più efficace per il loro paziente. Se il sig. Giorni è a conoscenza di aziende che usano degli ISF “commerciali”, le denunci, le aziende: ha a disposizione la legge, il regolamento regionale, le linee guida sull’attività degli ISF della Conferenza Stato Regioni, diverse direttive europee e molte sentenze della Cassazione che lo ribadiscono. Faccia vedere il suo coraggio, se ne ha. È troppo comodo prendersela con l’anello debole!
Redazione Fedaiisf – 02/06/2016
P.S. per il Sig. Giorni: gli ISF non vanno da allevatori di polli o di suini.
Nota: “Ho un amico Olandese, e giusto l’altro giorno parlavamo di assicurazione sanitaria, medicine e malanni di stagione vari… ad un certo punto lui mi guarda e dice ‘scherzi a parte, se ti ammali, vai a farti curare in Belgio!‘. (estratto da “La sanità Olandese“)
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