La relazione del Presidente Federale Carinci al Congresso Nazionale 2015 a Bologna. Le cose fatte e le cose da fare.
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FEDAIISF Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco
Il Presidente
ProtU95/15/FC
Bologna, 13 giugno 2015
Relazione annuale del Presidente
Congresso FEDAIISF
BOLOGNA – 13-14 giugno 2015
Cosa abbiamo fatto nel 2014 e, soprattutto, cosa faremo nel 2015.
Questa riflessione sarà lo stimolo per il lavoro che ci aspetta e che verrà.
Un anno, il 2014, all’insegna della ricerca della visibilità, della rappresentatività.
La visibilità, a mio parere, è fortemente incrementata: in particolare per il lavoro minuzioso, noioso, sacrificato, competente di chi si è occupato del nuovo sito. Non posso, quindi non ringraziare Angelo Dazzi, Riccardo Bevilacqua, Angelo Passini, Antonio Scano, Angelo Baruchello e Giorgio Pezzi.
Io mi sono limitato ad osservare ed apprezzare queste api operaie, intente alla costruzione della nuova casa, mattone per mattone.
Rinnovare il sito ha significato fare un passo avanti sensibile nella costruzione del domani: perché un domani ci sarà, un domani moderno ed in linea con i tempi.
Si, in linea con i tempi.
Ne sono testimonianza attiva le tantissime mail inviate da colleghi, da operatori sanitari, da aziende, che hanno offerto le loro consulenze ed i loro servizi fino alla richiesta di forza lavoro.
Non ultimo, le richieste di intervista.
Fedaiisf è, in Italia, l’unica federazione organizzata, con interventi a 360 gradi nella politica, nelle problematiche sindacali, nella economia istituzionale.
Cose fatte nel 2014:
sono talmente tante, che nell’intervento a Foggia ha richiesto oltre un’ora e mezzo per esaminarle una per una.
Poiché ho già inviato a tutti voi la relazione su quell’evento e poiché è stata trasmessa anche la relazione dell’amico Antonio Mazzarella, Presidente Foggia ritengo superfluo dettagliare.
Enuncerò le cose più rilevanti:
siamo stati ricevuti dal Presidente della commissione sanità della camera.
Siamo stati invitati, dallo stesso, a partecipare a Montecitorio alla presentazione del piano triennale sanità.
Abbiamo iniziato i primi passi per una federazione europea.
Siamo stati ricevuti dal consigliere giuridico del Presidente commissione bilancio.
Abbiamo incontrato due volte Luca Bianco segretario nazionale CISL.
Abbiamo iniziato la rivoluzione del sito.
Abbiamo presidiato il congresso nazionale di Farmindustria.
Abbiamo partecipato al congresso SNAMI di Roma.
Abbiamo incontrato nuovamente il direttore generale dell’AIFA, che ci ha proposto l’ipotesi di geolocalizzare nostri associati.
Siamo stati invitati dal SIAR.
E così via..
Quell’ardore operativo, però, lo abbiamo dovuto comprimere alla fine del mese di settembre, perché la tesoreria mi avvertiva dell’esaurimento delle risorse disponibili.
Le prime battaglie del 2015 e le prime mortificazioni hanno scatenato i miei impulsi reattivi: mi ritrovo così più pronto che mai a difendere, da ogni dove, i nostri associati ed a combattere battaglie epiche in nome del nostro divenire.
COSE DA FARE NEL 2015
Cosa ci riserva questo 2015? le problematiche stanno cambiando: non c’è più l’ossessione della perdita del posto di lavoro.
Le mobilità sono quasi esaurite sulla spinta dell’onda governativa, che -con ogni probabilità- avrà dato
sufficienti garanzie all’industria.
Certamente dovremo attenzionare i contratti, per evitare pericolosi scivolamenti nell’area commerciale.
Dovremo monitorare, azienda per azienda, collega per collega le dinamiche legate alla soppressione delle garanzie sindacali, che aprono scenari da presidiare per la tutela dei diritti di chi lavora.
Dovremo intraprendere tutte le iniziative possibili, per quelle che ho definito le schiavitù del ventunesimo secolo: mi riferisco agli IPAD e IPHON aziendali con tanto di geolocalizzazione e pressioni silenziose per portarli appresso.
Questa dovrà essere la crociata del 2015, impiegando tutti i mezzi possibili, ricercando consensi presso giornali, sindacati di lavoratori dipendenti ed autonomi, attivazione di RSU aziendali, redazionali continui e ripetuti , associazioni di vario tipo, testate giornalistiche: insomma una pressione fortissima per riportare la dignità di chi lavora, nel posto che il buon senso ed il diritto inalienabile alle libertà personali impongono.
Le aziende hanno ideato un nuovo tipo di frusta, la frusta del duemila : un’altra forma, un altro uso, lo stesso dolore.
Cercheremo di capire meglio il ruolo dell’Europa per le associazioni: magari proveremo a ricercare altre associazioni per federarci con esse.
Dazzi aveva antichi indirizzi: potrebbe essere sufficiente cercare Associazioni di ISF in Europa attraverso gli ordini professionali dei medici ai quali chiedere.
Mi era pero’ venuto in mente di attivare, per queste specifiche motivazioni il COLAP, che, certamente si sarà già adoperato per riunire varie associazioni in Europa.
Bene abbiamo fatto a chiamarci fuori da UIADM: non desidero essere vittima sacrificale di un rito pagano, dove essere messo in costante inferiorità di voto, ed essere appetibile solo per contribuire alle dinamiche di pensiero di una maggioranza già costituita, che rendeva preziosi solo i nostri contributi di partecipazione alle spese, per quanto modeste.
Il 2015, a mio giudizio, dovrà gettare le basi per una più forte incisività con COLAP, che oggi rappresenta oltre 200 associazioni di vario tipo e sempre più in espansione.
Sarà nostra cura partecipare alla vita associativa, pure nei limiti del nostro esiguo budget: ma se si desidera visibilità, attenzione ai problemi, risoluzione delle controversie, affrontare le tante distorsioni del nostro lavoro dobbiamo partecipare attivamente, per avere la possibilità di parlare ai microfoni orientati verso politici, sindacati, giornalisti.
Nel bene e nel male le associazioni presenti sono forti di oltre 300mila persone.
Cercheremo, ancora, di motivare i nostri iscritti con idee innovative, affinché non restino delusi da percorsi culturali ed operativi, che si identifichino con il passato.
Gestiremo le tante cose aperte per non farle sfuggire di mano.
Per tutto questo siete necessari tutti voi: con un pizzico di rammarico debbo osservare, che mentre siete stati encomiabili per tenere aggregata la nostra base, non altrettanto avete individuato percorsi di idee da trasferire a tutti noi perchè li rendessimo operativi.
Poichè mi piacciono le parole, ma ancora di più le cose pratiche vi chiedo, anzi vi chiedo di nuovo le motivazioni per le quali nessuno abbia ritenuto di dovere aderire a quanto condiviso nella relazione dell’anno precedente.
Ricordo, per brevità: richieste di incontro alla regione, incontri con i rappresentanti delle associazioni mediche,
associazioni farmacisti, politici locali, sindacati di lavoratori dipendenti, associazioni di consumatori, direttori di stampa locale, sindacati autonomi agenti, idee da sviluppare.
Sarebbe utile -inoltre- rispondere ad ogni attacco
visibile su internet, e, incontrando negli ambulatori i giovani colleghi, partecipare ai loro problemi, farli
vostri per dare, se possibile, contributi di esperienza e risposte alle loro necessità ed aspettative.
Voi, ricordatelo sempre, non siete solo informatori scientifici del farmaco, voi siete presidenti o consiglieri provinciali o regionali, voi avete due biglietti da visita: uno reale ed uno ideale; fate sentire il vostro peso istituzionale, diventate sempre più carismatici non al servizio della federazione, ma al benessere dei tanti colleghi. Ricordatelo sempre: loro sono il problema, loro dobbiamo rappresentare e difendere politicamente.
Voi sarete i presidenti nazionali del domani oppure i membri dell’Esecutivo Nazionale e noi costruiremo il naturale ricambio perchè nessuno deve nascere e morire con una carica istituzionale.
Più volte vi ho esortato a leggere dentro i problemi, ma non lo avete ancora fatto, vi ho chiesto di lavorare per lasciare una traccia insieme a tutti noi: cogliete le occasioni di un microfono acceso, fate sentire la vostra voce al mondo o almeno in quella parte di mondo, dove siete professionalmente cresciuti ed avete sviluppato il vostro ruolo.
Cercate queste occasioni, investite quel poco di tempo, che vi rimane dopo una dura giornata di lavoro per amalgamare i colleghi, per strappare consensi alle persone che contano nella vostra monade.
Unità tra noi, unità e conoscenza, unità e sviluppo.
Tutti noi ci adopereremo per supportarvi, come abbiamo sempre fatto.
Insomma, amici, lavoriamo tutti con un unico obiettivo: fare il salto definitivo di qualità, che stiamo preparando da due anni e che riconoscerà Fedaiisf come certezza consolidata nel nostro scenario professionale e non uno sterile optional portato avanti per soddisfare le ambizioni di pochi.
Un giorno, le persone che ci hanno conosciuto potrebbero ricordarsi di noi per la nostra federazione.
E, forse, potrebbero parlare di noi ai loro figli.
E questi, a loro volta, ai propri.
E ancora….e ancora….e ancora.
Noi moriremo, ma ognuno di noi continuerà a vivere.
Soltanto un’idea può donare l’immortalità agli sconosciuti.
Grazie
Presidente Federale Fedaiisf
e-mail: fabiocarinci45@gmail.com cell: 348 0646157
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