Martedì, 31 luglio 2012 – 08:14:00
I medici vogliono continuare a prescrivere i più costosi farmaci "griffati" e non, genericamente, i più economici principi attivi. Con loro, ovviamente, le aziende farmaceutiche produttrici dei griffati. Insieme, con più azioni esecutive del medesimo disegno lobbistico, stanno lavorando per modificare il decreto sulla spending review, originariamente molto severa e restrittiva con i farmaci griffati, fonte di maggiore spesa a fronte dello stesso prodotto e dello stesso risultato terapeutico.
Ma perché i medici si ostinano a difendere il più costoso prodotto griffato, impedendo con la loro resistenza un cospicuo risparmio alla voce, fuori controllo, della spesa sanitaria? Semplice: perché prendono la mazzetta dalle case farmaceutiche. Si chiama comparaggio. Più prescrivi il mio farmaco, più porti a casa: omaggi, buoni, viaggi, ecc. E spesso è d’accordo il farmacista.
Anche grazie all’azione "sensibilizzatrice" di una falange di "informatori scientifici", i "rappresentanti" di una volta delle case farmaceutiche, commessi viaggiatori che hanno il compito tutti i giorni di far visita al dottore e al farmacista, contraendo gli accordi di comparaggio e piazzando farmaci come fossero merendine.
Il tutto a spese del servizio sanitario nazionale e della fiscalità nazionale, cioè nostro, delle nostre tasse. E perché questo mercimonio che fa solo l’interesse delle multinazio