Nel febbraio 2006 Farmindustria prevedeva per l’Italia un grande futuro. Questo l’articolo pubblicato da Doctornews il primo marzo 2006.
Un grande futuro per la ricerca italiana. A invitare all’ottimismo, snocciolando numeri a riprova di “prospettive decisamente migliori di quelle che in genere vengono descritte”, e’ il presidente di Farmindustria, Sergio Dompè. Intervenuto a Milano alla presentazione di un alleanza Italia-Usa da 150 milioni di dollari tra il Nerviano Medical Sciences (NMS) e Bristol-Myers Squibb (BMS), il numero uno dell’associazione che rappresenta 210 aziende farmaceutiche attive nella penisola ha sottolineato la capacita’ dell’Italia di attrarre finanziamenti addirittura da Oltreoceano. Definendo l’intesa NMS-BMS “un accordo che dimostra ancora una volta la significatività, la credibilità e il valore della ricerca italiana. Una ricerca fra le migliori al mondo”, ha assicurato. Trainante per l’innovazione, ha aggiunto, e’ in particolare il ruolo dell’industria farmaceutica. “Nell’ultimo anno abbiamo registrato un +9,7% negli investimenti in ricerca”, ha ricordato. Non solo. “Sui 744 progetti presentati da tutte le aziende italiane al ministero per l’Istruzione, l’università’ e la ricerca (Miur), 196 sono stati accettati e 52 di questi (circa il 25%) sono firmati dall’industria farmaceutica. Crescono inoltre i progetti italiani in fase di internazionalizzazione: 33 in tutto, di cui 21 per lo sviluppo di farmaci biotech”. Infine, soltanto in Lombardia “pubblico e privato sono in rete per battere il cancro, con strutture come il NMS forte della sinergia con BMS e come l’Istituto europeo di oncologia (Ieo), l’Istituto nazionale tumori (Ieo), l’Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom), la Scuola superiore europea di medicina molecolare (Semm), l’università’ di Milano, Biopolo/Genextra, l’Istituto farmacologico Mario Negri, l’Istituto clinico Humanitas e il Parco scientifico San Raffaele. Dite voi se non sono buone notizie queste”, ha concluso Dompè.