Il disegno di legge sul riordino del servizio farmaceutico «ha bisogno di almeno un anno o un anno e mezzo per concludere il suo iter. La volontà di andare avanti assolutamente c’é, ma è inutile nascondere che ci vorrà del tempo». Lo ha affermato il presidente della commissione Sanità di palazzo Madama, dove il ddl è incardinato, Antonio Tomassini (nella foto), a margine di un convegno sui farmaci biologici e biosimilari. D’altronde «siamo a un punto avanzato, perché la discussione generale è finita e non si riaprirà», precisa Tomassini, aggiungendo che nel disegno di legge ci sono «alcuni punti chiari, ad esempio che il farmaco deve rimanere in farmacia». Riguardo invece al nodo delle parafarmacie e alla «distribuzione accessoria», precisa, «ci dedicheremo anche a vedere come risolvere questo problema, nato per una certa disattenzione politica, ricollocandolo all’interno di un sistema virtuoso». In ogni caso, assicura il presidente della commissione, «non si tratta né di un problema di contrapposizione politica né di ordine economico, ma solo di tempo».
Farmacista33 – 19 gennaio 2011
Sportelli di dispensazione al posto delle farmacie per risparmiare sulla logistica. Questo il piano economico danese, attualmente al vaglio del Governo, che prevede l’apertura di "pick up points" di medicinali presso uffici postali, pompe di benzina e supermercati. Al momento in Danimarca si contano 250 farmacie – una ogni 17mila abitanti – e l’obiettivo del piano è quello di mettere in competizione i presidi rendendo più flessibili gli orari di apertura: «Un mercato più competitivo» si legge nel piano «condurrà alla chiusure di molte farmacie rurali, ma consentirà significativi risparmi». Di qui l’ipotesi di coprire gli eventuali vuoti che si verranno a creare nella rete farmaceutica con punti di "pick up" nelle aree periferiche del paese. La reazione dei farmacisti danesi al piano è stata severa: «Non è ammissibile che la popolazione sia costretta a rinunciare alla farmacia per le decisioni politiche di pochi» ha commentato Niels Kristensen, presidente dell’associazione delle farmacie danesi.
Farmacista33 – 18 gennaio 2011
Più spazi ai laureati, Conasfa favorevole
Conasfa, Federazione NazionaleAssociazioni FarmacistiNon Titolari, giudica molto positivamente la proposta, contenuta nel Ddl 3899, di prevedere la presenza del farmacista nei laboratori privati di analisi cliniche, negli istituti penitenziari, all’interno delle case di cura private nelle navi da crociera. Allo steso modo considera positiva la proposta di ampliare il numero di materie che il laureato in Farmacia e Ctf può insegnare nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, pur chiedendo con quali risorse sostenere tali "aperture" alla professione. Non mancano le riserve, però, destinate in particolare alla proposta di permettere di attivare dispensari farmaceutici, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nelle aree di servizio della rete autostradale. In tali aree, conclude la nota Conasfa, va prevista l’apertura di farmacie, in deroga al criterio demografico, da assegnare mediante pubblico concorso con le stesse regole che valgono per l’assegnazione delle sedi ordinarie.
Forum parafarmacie: stupore per posizione non titolari