I nuovi, recentissimi scandali in Toscana, con le inchieste nel mondo degli stent cardiaci e apparecchiature per la cardiologia e quello nel mondo dei latti in polvere (coinvolti concessionari, agenti di vendita e medici) ripropongono nuovamente interrogativi e problematiche tante volte affrontate solo a parole.
Innanzitutto sgombriamo subito dal campo un equivoco: i signori coinvolti in queste inchieste NON sono Informatori Scientifici del Farmaco. Non ne hanno i requisiti di legge ne’ l’inquadramento contrattuale.
Sebbene le aziende che rappresentano siano aziende serie e qualificate con prodotti assolutamente sicuri ed efficaci, dotate di stringenti codici etici come quasi tutte le Aziende del settore, questi signori, in virtu’ del loro rapporto lavorativo, si trovano nelle condizioni di poter agire in piena liberta’ con un unico faro come guida: “piu’vendo e piu’ guadagno” come se questi settori non fossero cardini della domanda di salute della popolazione.
Purtroppo un inquadramento contrattuale provvigionale o di contratto di agenzia e’ presente e si e’ diffuso in questi ultimi anni anche nel mondo del farmaco e non solo in quello dei diagnostici e presidi.
FEDAIISF da anni pone all’attenzione la questione del profitto associata all’etica del lavoro. E’ sacrosanto che le Aziende private perseguano il profitto ma lo devono fare attraverso una etica che nel campo della salute NON e’ derogabile.
Ministero della salute ed AIFA quindi corrano ai ripari: eliminiamo tutti i contratti provvigionali e di agenti di commercio dal settore salute, torniamo ad offrire a tutti i professionisti del settore, che dovranno avere una alta e adeguata qualifica professionale, un contratto che sia per lo piu’ svincolato alle performance di vendita quale il contratto nazionale dei chimici.
Se tutto questo non sara’ fatto prepariamoci nuovamente ad altri scandali nel mondo della salute ma non stupiamoci del perché questo accada.