L’AUSL Romagna intende avviare a titolo sperimentale un ambulatorio infermieristico di Pronto Soccorso per i codici inferiori e questo desta la reazione di alcuni sindacati dei medici ospedalieri e si accende la polemica. Al punto che i vertici dell’azienda unica romagnola si vedono costretti a diramare un comunicato dove puntualizzano i termini del progetto.
Come ben sappiamo i Pronto Soccorso di tutto il Paese versano in condizioni estremamente critiche, lo ribadisce anche in questi giorni il Presidente di SIMEU Fabio De Iaco. link
Dall’Azienda Sanitaria della Romagna parte allora un progetto sperimentale per la gestione infermieristica dell’ambulatorio dei codici minori presso l’ospedale degli Infermi di Rimini, ma questo non piace al sindacato dei medici ospedalieri CIMO-FESMED il quale, per bocca del suo Presidente regionale Salvatore Lumia, lo definisce uno schiaffo a medici, infermieri e pazienti e ha fatto sapere di aver intenzione di contrastarlo in ogni sede opportuna, perché la professione medica e la professione infermieristica non possono essere sovrapposte, confuse o sostituite.
Risponde in termini altrettanto netti l’OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) della Regione Emilia Romagna che si sono detti meravigliati dall’allarme lanciato a mezzo stampa dai medici della Federazione Cimo-Fesmed, che rischia di ingenerare preoccupazione tra la cittadinanza. Questo perché, secondo il Coordinamento Opi Emilia-Romagna, il progetto in questione è totalmente in linea con quanto già avviene in tutti i Paesi dotati di un sistema sanitario avanzato, che contempli un modello di intervento tarato sull’intensità di cure e su setting assistenziali personalizzati.
A fare chiarezza sul progetto e sullo stato di avanzamento dei lavori è l’Ausl Romagna, che in una nota tiene a precisare: Il progetto dell’ambulatorio a gestione infermieristica ispirato al “See and Treat” è un modello di risposta assistenziale a urgenze minori e predefinite, che si basa sull’adozione di specifici protocolli medico-infermieristici per il trattamento di problemi clinici preventivamente individuati.
Si tratta di un percorso esclusivamente applicabile alla gestione della casistica a bassa intensità di cura e bassa complessità diagnostica – continua il comunicato – Per fare qualche esempio a mero titolo esemplificativo: Eritema solare, Arrossamento cutaneo, Cambio di medicazione/bendaggi, Punture di insetto, Iperemia congiuntivale senza altri sintomi, Rimozione anello, Rimozione di sutura ecc..
Si tratta di una casistica che, in uno scenario futuro, non dovrà giungere in Pronto soccorso, ma potrà essere più appropriatamente trattata negli ambulatori infermieristici territoriali (es. Case della Comunità). Questo modello assistenziale – continua Ausl Romagna – non può perciò essere applicato alla gestione delle sintomatologie che necessitano approfondimenti specialistici (es. dolori addominali, sintomi neurologici, problematiche cardiovascolari o respiratorie…).
I vantaggi dell’ambulatorio a gestione infermieristica dei codici minori
Riduzione delle attese e dei tempi di permanenza dei pazienti con codici di bassa intensità che ricorrono al Pronto soccorso per condizioni di urgenze minori e che attualmente seguono il percorso di tutti gli accessi al Ps, che prevedono come primo passaggio la visita medica, determinando tempi di attesa lunghi e utilizzando i medici in funzioni che potrebbero essere opportunamente svolte da personale infermieristico.
Un modello già applicato
Il “See and Treat” è applicato in diverse realtà del panorama nazionale ed internazionale ed offre risultati riassumibili nella riduzione delle attese e dei tempi di permanenza dei pazienti con codice di bassa intensità che ricorrono al Pronto soccorso per condizioni di urgenze minori (codici bianchi e verdi).
Questo percorso rappresenta la naturale evoluzione dell’autonomia professionale infermieristica nella gestione delle attività assistenziali, già operativa, ad esempio per il triage.
Come funziona
Il modello prevede che il paziente con problematica eleggibile per il percorso, già a partire dal triage, sia informato in merito alla possibilità di essere trattato nell’ambulatorio con infermiere, il quale applicherà il protocollo di riferimento per la problematica riferita, avvalendosi del supporto del medico tutor.
Qualora il paziente desideri essere trattato nell’ambulatorio medico di Pronto soccorso, potrà esprimere la sua volontà ed effettuare il percorso tradizionale. Il paziente viene preso in carico in una determinata area del Pronto soccorso, contigua alla Continuità Assistenziale e idonea allo svolgimento delle funzioni previste dai citati protocolli medico-infermieristici, approvati dalla Direzione Sanitaria, ove l’infermiere, in possesso di formazione specifica, applica le procedure del caso e, previa condivisione con il medico, assicura il completamento del percorso.
Dove partirà la sperimentazione in Romagna
In Azienda Romagna il progetto è stato discusso in Collegio di Direzione ed entro questa settimana partirà il corso di formazione, condiviso nei contenuti formativi all’interno del Dipartimento Emergenza-Cardiologico-Internistico dell’ambito di Rimini, dedicato agli infermieri esperti di Pronto soccorso/Triage che, insieme a medici tutor (di riferimento), consolideranno la conoscenza dei percorsi di trattamento assistenziale e le modalità organizzative, in aderenza a quanto riportano le norme e la letteratura in merito.
Gli infermieri coinvolti sono stati identificati in relazione alla loro esperienza e competenza in triage (pari ad almeno 3 anni) e verranno formati da medici esperti. Il corso prevede 120 ore formative suddivise in 60 ore di formazione residenziale e 60 di formazione sul campo.
L’inizio del progetto sperimentale dell’ambulatorio a gestione infermieristica, all’interno del Pronto soccorso di Rimini, è previsto entro aprile 2023; fin dai primi mesi verrà monitorata l’attività, al fine di valutare ed identificare punti critici ed aree di miglioramento.
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