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Principio di Peter

 

 

La lettera di Alderisi ci ha fatto venire in mente le leggi di Murphy ed in particolare il "Principio di Peter", ma anche altre a corollario che riportiamo.

Ricordiamo, a trent’anni dalla pubblicazione del suo libro (editore Bompiani, collezione Garzanti), lo psicologo canadese Laurence Peter che, assieme a Raymond Hull, formulava in chiave satirica il meccanismo della carriera aziendale.

Il principio di Peter postulava infatti che "in ogni gerarchia un impiegato tende a salire sino al proprio livello di incompetenza, quindi ogni lavoratore si stabilizzerà al minimo grado di efficienza": ciò per le grandi aziende private e pubbliche.

Legge di Heller
   Il primo mito del management è che esiste.
   Corollario di Johnson
     Nessuno sa veramente mai quel che succede in un qualsiasi punto dell’organizzazione.

Principio di Peter   In una gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello di incompetenza.
   Corollari
   1. Col tempo, ogni posizione tende a essere occupata da un membro che è incompetente a svolgere quel   lavoro.
   2. Il lavoro viene svolto da quei membri che non hanno ancora raggiunto il proprio livello di incompetenza.

Legge di Godin
   La generalizzazione dell’incompetenza è direttamente proporzionale all’altezza nella gerarchia.

Legge di Imhoff
   L’organizzazione di ogni burocrazia è molto simile a una cloaca: i pezzi più grossi emergono sempre.

Legge di Cornuelle
   L’autorità tende ad assegnare lavori ai meno capaci di svolgerli.

Dilemmi del lavoratore
   1. Per quanto uno faccia, non farà mai abbastanza.
   2. Quel che non si fa è sempre più importante di quel che si fa.

Carlo Anibaldi (medico, studioso dell’Opera di Jung) così commenta [N.d.R.]

 Un individuo inserito in una scala gerarchica inizia l’attività con un ruolo preciso, svolgendo compiti precisi.

Se svolge bene i suoi compiti viene “promosso”, passando a compiti diversi. Dopo un certo tempo, se anche questi nuovi compiti vengono svolti bene, scatta una nuova promozione. Tali promozioni portano a posizioni dette apicali che, per definizione, devono essere occupate da persone con una spiccata attitudine a risolvere problemi.

In ogni gerarchia, un dipendente tende a salire fino al proprio massimo livello di incompetenza. Da questo principio discende che ogni posto chiave tende potenzialmente ad essere occupato da un incompetente, un soggetto cioè in grado di creare più problemi di quanti possa risolverne.  Il che spiega molte cose sul funzionamento di parecchie aziende e istituzioni. 

Se da una parte è indubbiamente premiante promuovere Capostazione un bravo Macchinista, oppure Direttore Sanitario un bravo Primario, dall’altra, come abbiamo visto, non è sempre detto che q

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