Una farmacia su tre ha svolto, nell’ultimo anno, campagne di screening per patologie a rischio alle quali ha partecipato il 30,8% dei cittadini, dati che evidenziano la fiducia della popolazione verso la farmacia come luogo di accesso per informazioni e servizi. È la fotografia che arriva dal V Rapporto annuale sulla farmacia, curato da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma e con il contributo non condizionato di Teva, presentato a Roma giovedì 1° dicembre.
L’indagine ha coinvolto 1.030 farmacie – di cui il 36,7% collocato in zona rurale – e 1.284 cittadini e ha evidenziato che il 34% dei farmacisti ha svolto campagne di screening, principalmente per il diabete, il 70,3%, e per le malattie cardiovascolari, il 48,2%, mentre per quel che riguarda lo screening del colon-retto, nel 2022, alla campagna ha aderito il 78,4% delle farmacie che hanno partecipato all’indagine.
Rispetto ai farmaci equivalenti, nell’ultimo anno l’83,4% dei cittadini ha ricevuto, in farmacia, suggerimenti per un loro utilizzo, tanto che gli stessi farmacisti dichiarano che, da due anni a questa parte, è in costante aumento la richiesta di medicinali equivalenti. In termini di ruolo sociale della farmacia, invece, un cittadino su due apprezza la cortesia e il 36,5% riconosce la conoscenza del farmacista di fiducia rispetto ai loro problemi di salute.
Dal punto di vista dei farmacisti, invece, per quel che riguarda i servizi di prossimità e la riorganizzazione della riforma dell’assistenza territoriale, occorrerebbe potenziare l’attività di prevenzione e screening, secondo l’84,9% degli intervistati, la dispensazione attiva dei farmaci, secondo il 71,3%, la telemedicina e i test diagnostici, secondo il 67%.
“Questa edizione del rapporto è stata realizzata grazie alla partecipazione di molti colleghi e cittadini, segno che esiste una diffusa consapevolezza della farmacia come primo presidio di prossimità e grande interesse per la sua evoluzione nell’ambito della riorganizzazione territoriale del Servizio Sanitario Nazionale”, ha affermato il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo, secondo il quale, “in questo percorso evolutivo un ruolo-chiave spetta alla Telemedicina, che favorisce il dialogo e la collaborazione tra i vari professionisti della salute, creando i presupposti per una presa in carico condivisa e personalizzata del paziente cronico e fragile”.
Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, ha sottolineato che, “farmacisti e cittadini devono continuare a fare un percorso comune, che in questi anni ha già indotto tanti cambiamenti virtuosi, per un utilizzo appropriato e consapevole del farmaco, per l’aderenza alle terapie, per l’uso dei farmaci equivalenti e l’accesso alle terapie, puntando a rafforzare la farmacia dei servizi, al fine di migliorare la prevenzione, incrementare l’informazione di prossimità e l’alfabetizzazione sanitaria, anche rivolta ai giovani”.
Roberto Tobia, segretario di Federfarma nazionale e presidente PGEU, ha confrontato l’esperienza della farmacia dei servizi in Italia e in Europa. “L’Italia è un Paese all’avanguardia rispetto a molti servizi offerti. Essendosi trovata prima a dover affrontare l’emergenza pandemica ha implementato subito attività come la vaccinazione o la consegna a domicilio dei farmaci”, ha spiegato Tobia, secondo il quale, però, è necessario che le farmacie intervengano anche per risolvere emergenze quali l’antimicrobico-resistenza, per esempio come in Francia dove i farmacisti eseguono test diagnostici per differenziare tra infezioni batteriche e virali favorendo l’appropriatezza prescrittiva, e la carenza dei medicinali, puntando alla digitalizzazione con uno scambio di informazioni tra gli Stati membri.
Fonte Federfarma – 2 dicembre 2022
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