La scoperta italiana non lascia dubbi: tutti i numeri
Secondo alcuni studi, ultimo quello pubblicato dal Centro cardiologico Monzino di Milano, il vaccino antinfluenzale aiuterebbe ad arginare le conseguenze di Covid 19
Qui finanza – 29 settembre 2020
Continuiamo a sentirci ripetere che dovremmo vaccinarci tutti contro l’influenza stagionale per ridurre i rischi collegati al Covid. È davvero così? A quanto pare sì.
La scoperta italiana
Secondo alcuni studi, ultimo quello pubblicato dal Centro cardiologico Monzino di Milano pubblicato su Vaccines, il vaccino antinfluenzale aiuterebbe ad arginare le conseguenze di Covid-19.
Il virus dell’influenza e il Sars-CoV-2 hanno vie di trasmissione simili e alcuni sintomi in comune, scrivono gli autori della ricerca, ma sono molto differenti in termini di gravità e mortalità in caso di infezione, e in termini di gruppi di età colpiti. L’influenza contagia soprattutto bambini e adolescenti, mentre il Covid-19 colpisce prevalentemente i soggetti più anziani (qui trovate un approfondimento su come distinguere i sintomi di influenza da quelli di Covid).
Una possibile spiegazione potrebbe essere che i più giovani hanno un sistema immunitario più reattivo e rafforzato dall’esposizione agli agenti virali o agli antigeni contenuti in molti vaccini pediatrici, come anti-morbillo, varicella, scarlattina, rosolia, epatite B e Papilloma virus.
I vaccini sono dunque in grado di innescare meccanismi positivi di risposta immunitaria “non specifica”, migliorando la capacità di reazione del sistema immunitario nel suo insieme.
Cosa succede se ci si vaccina di più
Nello specifico, il vaccino antinfluenzale prima di tutto sarebbe fondamentale nel ridurre il carico ospedaliero nel caso di una seconda ondata di Coronavirus. Ma non solo.
Nel periodo del lockdown, la ricerca milanese ha dimostrato che le Regioni italiane con un più alto tasso di copertura della vaccinazione antinfluenzale nella popolazione degli ultra 65enni mostravano un minor numero di contagi, un minor numero di pazienti ricoverati con sintomi, così come un minor numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva e di decessi per Covid-19.
Secondo alcune previsioni elaborate ex post, solo un piccolo aumento della copertura vaccinale avrebbe evitato circa 2mila morti per Coronavirus.
In particolare, un aumento di appena l’1% della copertura vaccinale negli over 65, che equivale a circa 140mila dosi in più a livello nazionale, avrebbe potuto evitare 78.560 contagi, 2.512 ospedalizzazioni, 353 ricoveri in terapie intensive e 1.989 morti per Covid-19. Per questo “sarebbe importante incentivare il più possibile qualsiasi attività che possa portare ad un aumento della copertura vaccinale soprattutto fra gli ultra 65enni” ha spiegato il dott. Mauro Amato.
Perché vaccinarsi contro l’influenza stagionale
Nello studio sono stati confrontanti, Regione per Regione, i tassi di copertura vaccinale negli over 65 con il numero di contagi e altri tre indici di severità clinica della malattia: il numero di ospedalizzazioni per Covid-19, il numero di ricoverati in terapia intensiva e il numero di deceduti per l’infezione.
Tutte le analisi hanno confermato che i tassi di diffusione e la gravità del virus Sars-CoV-2 sono inversamente proporzionali al tasso di vaccinazione antinfluenzale: meno vaccini, più Covid-19.
Anche se sono necessari ulteriori studi ad hoc per confermare l’ipotesi, lo studio fornisce un’ulteriore base scientifica alle raccomandazioni di tutte le autorità sanitarie, a partire dall’Organizzazione mondiale della Sanità, che esortano la popolazione a sottoporsi, soprattutto quest’anno, al vaccino antinfluenzale.
Ricordiamo che il vaccino antinfluenzale 2020 dovrebbe essere disponibile anche nelle farmacie, anche se sono già moltissimi, a questo proposito, i problemi.
Intanto, sul fronte vaccino anti-Coronavirus, la Commissione europea ha firmato un accordo formale che prevede la distribuzione delle prime dosi di vaccino anti Covid-19 già entro la fine di quest’anno.
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