Piemonte. Ambulatori per ‘deprescrizioni’, perplessità Federfarma e Fimmg Piemonte

Ambulatori per ‘deprescrizioni’, Federfarma Piemonte: ruolo dei farmacisti insostituibile

Federfarma Piemonte condivide le perplessità espresse dal Segretario della Fimmg piemontese, Roberto Venesia, sul progetto di “Deprescrizione e Riconciliazione Terapeutica (DeRT)” varato dalla ASL TO3 e recentemente avviato a Torre Pellice.

Le perplessità non riguardano l’esigenza di evitare inappropriatezze e spreco di risorse nell’assunzione dei medicinali, ma risiedono nel metodo che si intende utilizzare: il progetto, infatti, prevede che un medico ed un infermiere della ASL si facciano portare i medicinali assunti dall’assistito e “valutino” la correttezza del loro utilizzo in quantità e qualità, provvedendo all’eventuale aggiornamento delle terapie in corso.

Federfarma ritiene che tale attività non possa prescindere dalla partecipazione dei medici di medicina generale e delle farmacie che, anzi, dovrebbero essere gli unici soggetti ad espletarla: entrambi sono punti di riferimento dei cittadini sul territorio, i primi prescrivono i farmaci, le seconde li dispensano e forniscono le relative spiegazioni di utilizzo in sintonia e sinergia con i medici stessi, contribuendo così a porre i presupposti per favorire l’aderenza alle terapie, obiettivo primario da perseguire sia in termini di salute che di risparmio complessivo.

“Il progetto – si legge ancora nella nota di Federfarma Piemonte – così come descritto dai media, sembra andare invece nella direzione opposta: fare intervenire soggetti estranei a questo percorso (il medico ASL e l’infermiere), addirittura con il compito anche di sospendere l’utilizzo di alcuni medicinali, rischia di ingenerare confusione nell’utente, minare il rapporto fiduciario con il proprio medico curante e la farmacia e, in definitiva, nuocere alla sua salute”.
Non a caso, peraltro, il Ministero della Salute aveva raccomandato espressamente che l’avvio di tali attività sul territorio avvenisse “coinvolgendo gli studi/ambulatori dei medici di medicina generale (MMG) e dei pediatri di famiglia (PdF) e le Farmacie di comunità”.

Fedefarma – 11 marzo 2019


Notizie correlate: Roberto Venesia, Fimmg Piemontese, aveva ricordato che prescrizione e deprescrizione sono momenti legati all’alleanza terapeutica tra medico di famiglia e paziente e che il primo elemento da verificare nella cronicità è l’aderenza alle terapie, e secondariamente la vigilanza sugli effetti avversi dei farmaci nella quale inquadrare il peso dell’opportunità di modifiche prescrittive “decrescenti”.


Deprescrizione e riconciliazione terapeutica, al via il primo ambulatorio a Torino

(da M.D.Digital)   Dopo i primi esperimenti in Emilia-Romagna e Toscana sbarca anche in Piemonte la “deprescrizione”, ossia la revisione critica dei trattamenti farmacologici seguiti da anziani e cronici per sfoltire la lista dei medicinali assunti. Il merito va all’Asl 3 di Torino, che nella Casa della salute di Torre Pellice ha aperto il primo ambulatorio per la Deprescrizione e riconciliazione terapeutica (Dert). Inaugurato di recente sulla base di un progetto-pilota proposto dai medici di famiglia che operano nella struttura, il Dert accoglie i pazienti inviati dai loro curanti per rivalutare le terapie in corso e migliorare l’aderenza terapeutica.

Al vaglio, spiega un comunicato della Regione, provvede un team composto da un medico e un infermiere, ai quali l’assistito porta tutte le confezioni dei farmaci che sta assumendo, compresi quelli SOP.

“Con la deprescrizione –  ricorda la nota – vengono esclusi dalle terapie i farmaci ritenuti a vario titolo non più necessari; la riconciliazione terapeutica, invece, si pone l’obiettivo di verificare quanto il paziente segue le raccomandazioni del medico su dosi, tempi e frequenza di assunzione e migliorare il livello di aderenza alla terapia. Si tratta di un problema sanitario emergente: in Italia circa il 30% degli anziani fra i 75 e gli 85 anni assume 5 o più medicinali al giorno. In particolare, l’11% della popolazione anziana consuma quotidianamente 10 o più farmaci”.  Il progetto, che coinvolge dieci dei quindici medici di famiglia della Casa della salute, scaturisce dal principio che “il mmg è il professionista più idoneo al riconoscimento, al monitoraggio e alla cura di questa tipologia di pazienti, perché conosce la storia clinica e lo stile di vita del paziente ma anche il suo contesto familiare e sociale”.

“La sperimentazione – continua il comunicato – si protrarrà per un anno con verifiche periodiche sui pazienti e sugli obiettivi generali del progetto, che comprendono anche la razionalizzazione della spesa e la riallocazione delle risorse risparmiate in ambiti di maggiore bisogno”.  La Regione Piemonte non è la prima a parlare di deprescrizione. Nell’autunno scorso aveva fatto molto discutere il questionario [vedi sotto] diffuso ai propri Mmg dalle Asl di Modena e Parma per chiedere pareri e opinioni sulla metodologia. E a gennaio, nel nuovo Piano sociosanitario, la Regione Toscana ha scritto che la deprescrizione avrebbe reso evitabili “almeno tre milioni di ricoveri di anziani”.

Pubblicato da OMCeO Torino – 7 marzo 2019


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