Rita Calicchia
«Un estenuante negoziato», lo definiscono Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil non nascondendo tiepida soddisfazione rispetto ad un accordo che se non salva in toto l’occupazione degli informatori scientifici di Pfizer, quantomeno – dicono – detta criteri e tempistica di una emergenza occupazionale che coinvolge oltre 500 professionisti. L’intesa è stata siglata a Roma: una sorta di sede neutra per una vertenza che ha caratteristiche nazionali, pur essendo in carico tutta alla ormai ex Pfizer di Latina. 369 i lavoratori coinvolti nella mobilità, rispetto al totale dei 556 informatori scientifici.
A partire dal prossimo 20 aprile scatterà la procedura che li porterà diritti verso il licenziamento. Ne resteranno fuori i lavoratori in possesso (o in procinto di esserlo) dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico e quanti per scelta volontaria «non si opporranno al licenziamento».
Poche decine di unità, sottolinea Armando Valiani, segretario provinciale della Ugl, unico sindacato a non aver firmato l’accordo anche perché «ufficialmente non invitato al tavolo delle trattative». Unico spiraglio, ma anche questo senza alcuna concretezza nell’immediato, viene dal cosiddetto «progetto Welfarma» che potrebbe assicurare in giugno la possibilità di ricollocare un centinaio di lavoratori presso altre aziende del gruppo farmaceutico. Ugl dal canto suo mantiene lo stato di agitazione ed agita venti di protesta.
Non resta che attendere l’incontro in Regione Lazio che servirà a ratificare l’accordo sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil.
Il Tempo del 13/03/2009 ed. Latina
AF