“Il decreto Balduzzi ammazza la ricerca. Il decreto approvato nel 2012 prevede che lo Stato metta a disposizione un determinato budget per le aziende farmaceutiche. Se queste lo superano, devono pagare il 50% in più rispetto a quello che avevano investito. Interesse a innovare pari a zero, questa è la lettura che il management americano ha dell’Italia”.
La sede milanese dell’azienda farmaceutica Pfizer apre le porte alla regione Lombardia. L’obiettivo è aumentare i finanziamenti alla ricerca e all’innovazione
Giulia Asprino – 06 maggio 2016 – MilanoToday
Ad oggi Pfizer Italia non ci sta e attacca l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco). “Dal 2013 ci portiamo dietro un grosso problema. Il decreto Balduzzi ammazza la ricerca”: così Massimo Visentin – amministratore delegato e presidente – lancia un’aspra critica all’attuale sistema sanitario italiano. “Il decreto approvato nel 2012 prevede che lo Stato metta a disposizione un determinato budget per le aziende farmaceutiche. Se queste lo superano, devono pagare il 50% in più rispetto a quello che avevano investito. Interesse a innovare pari a zero, questa è la lettura che il management americano ha dell’Italia”.
La risposta da parte dell’assessore alla Regione non si fa di certo attendere. “La Lombardia è l’epicentro di un ricchissimo sistema di innovazione, è la prima regione italiana biotech, molto propensa a sperimentare per evolvere e a scommettere su un lavoro di ricerca che coniughi sviluppo, salute e benessere”: queste le parole di Luca del Gobbo durante la sua visita nella sede milanese di Pfizer Italia.
Il gruppo Pfizer è presente a Milano dal 1955 e ad oggi al secondo posto nella classifica farmaceutica italiana. Il sito entra a far parte del gruppo nel 2003, con l’acquisizione dell’azienda Pharmacia, le cui radici risalgono al 1837, quando il farmacista italiano Carlo Erba fondò la propria compagnia, trasformata nel 1978 in Farmitalia Carlo Erba.
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