Pensione anticipata 2025, ecco le 3 misure che la manovra ha confermato, requisiti e beneficiari
Ecco quali novità escono fuori dalla manovra in materia di pensioni 2025 e come funzionano le 3 misure prorogate dalla legge di Bilancio del Governo Meloni.
di Giacomo Mazzarella – Investire Oggi – 21 ottobre 2024
Un 2025 che sarà una sorta di copia e incolla del 2024, almeno in materia previdenziale e di pensioni. Certo, bisogna ancora capire come il governo procederà con l’obiettivo di concedere premi a chi rimanda la pensione nonostante abbia raggiunto i requisiti.
È un provvedimento che è stato confermato anche dopo l’ok alla legge di Bilancio da parte del Consiglio dei Ministri il 15 ottobre scorso, ma deve essere ancora affinato. Bisognerà vedere su quali misure il lavoratore potrà rinunciare alla pensione per sfruttare i bonus.
Nel frattempo, possiamo fare il quadro della situazione in relazione a ciò che è stato fatto in manovra per le misure di pensionamento anticipato nel 2025. Per le pensioni 2025, infatti, sono tre le misure confermate.
Pensioni anticipate 2025, ecco le 3 misure che la manovra ha confermato
In buona sostanza, sono tre le novità che riguardano le pensioni 2025 dopo il via libera alla manovra di Bilancio da parte del governo Meloni. Anche se di novità vere e proprie è difficile parlare: in pratica si tratta semplicemente della conferma di tre misure che, anziché scadere il 31 dicembre 2024, vengono prolungate anche nel 2025.
Tre canali di pensionamento che potranno essere sfruttati dai lavoratori anche nel 2025. Partiamo dall’Ape Sociale: l’Anticipo Pensionistico sarà attivo anche nel 2025. Questa è l’unica misura che è emersa in modo chiaro dalle decisioni del Consiglio dei Ministri del 15 ottobre scorso. Ci sono le dotazioni economiche inserite nel decreto fiscale che dimostrano come una parte dei fondi del bilancio verrà destinata proprio alla proroga di questa misura.
Per Opzione Donna e Quota 103, più che una conferma scritta nero su bianco nella manovra, di cui non c’è ancora disponibile il testo, si parla di conferma per via delle dichiarazioni di alcuni esponenti del governo.
Confermato l’Anticipo Pensionistico nel 2025, ecco come
L’Ape Sociale, quindi, permetterà anche nel 2025 la pensione a quanti avranno già raggiunto i 63 anni e 5 mesi di età.
Serviranno sempre 30 o 36 anni di contributi, e le platee di riferimento saranno sempre le stesse, ovvero caregiver, invalidi, addetti ai lavori gravosi e disoccupati.
Anche nel 2025, caregiver, invalidi e disoccupati dovranno aver maturato almeno 30 anni di contributi. Per gli addetti ai lavori gravosi, invece, serviranno 36 anni di versamenti. Ma anche la pensione 2025 con l’Ape Sociale avrà alcune particolarità che da sempre accompagnano la misura.
La pensione con l’Ape Sociale sarà sempre fino a un massimo di 1.500 euro, senza tredicesima, senza assegni familiari, indicizzazione e maggiorazioni. La misura continua a non essere reversibile e c’è sempre il divieto di cumulo con i redditi da lavoro, tranne che per i redditi da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro di reddito annuo.
Pensione 2025 ancora con 62 anni di età, ecco le regole
Conferma anche per la Quota 103, che nel 2025 sarà attiva per chi raggiunge 62 anni di età con almeno 41 anni di contributi. La misura resterà con i vincoli di oggi e, pertanto, prevede il calcolo contributivo a prescindere da tutto e dai versamenti effettuati prima del 1995.
In pratica, mentre la pensione dovrebbe essere calcolata con il metodo misto – cioè retributivo fino al 1995 e contributivo dopo (o retributivo fino al 2011 per chi ha 18 o più anni di contributi al 31 dicembre 1995) – chi sceglie la Quota 103 dovrà essere assoggettato al penalizzante calcolo contributivo per tutti i periodi di lavoro svolti.
Anche con la Quota 103 vige il vincolo del divieto di cumulo con qualsiasi reddito da lavoro. Ad eccezione del già citato lavoro autonomo con caratteristiche di occasionalità. Per la Quota 103, dei 41 anni di versamenti, almeno 35 anni devono essere effettivi, cioè non devono essere considerati per questi 35 anni i contributi figurativi eventualmente presenti in un estratto conto se relativi a disoccupazioni indennizzate dall’INPS o a malattia.
Pure Opzione Donna nel 2025, ecco chi esce
Altra conferma ed altra misura che anche nel 2025 potrà essere sfruttata è quella relativa a Opzione Donna. La misura continuerà ad essere fruibile per coloro che hanno completato i requisiti previsti nel corso del 2024.
Lavoratrici che, quindi, entro il 31 dicembre 2024 completano i 61 anni di età e i 35 anni di contributi. La misura con quel requisito anagrafico si rivolge a invalide e caregiver senza figli avuti. Perché se queste invalide e queste caregiver hanno avuto un figlio, l’età scende a 60 anni, sempre da completare entro la fine del corrente anno. Se i figli avuti sono più di uno, invece, si può andare in pensione con Opzione Donna anche a 59 anni.
Quindi, caregiver e invalide con almeno due figli avuti possono sfruttare Opzione Donna nel 2025. Con 59 anni di età e 35 anni di contributi completati entro la fine del 2024. Alla stregua di lavoratrici licenziate o addette di aziende che hanno avviato al Ministero delle operazioni di risoluzione delle crisi aziendali. Pensioni 2025, quindi, anche con Opzione Donna al via da gennaio.