Niente investimenti, solo tagli, ancora una volta, su tutto: personale, strutture, farmaceutica e dispositivi medici. Ecco gli escamotage del governo per far quadrare i bilanci dello Stato
Niente investimenti, solo tagli, ancora una volta, su tutto: personale, strutture, farmaceutica e dispositivi medici. Se l’obiettivo del provvedimento era stimolare la produttività, assistiamo invece a una manovra che riduce ancora di più i servizi per i cittadini. Come più volte dichiarato dal Ministro Lorenzin, il Sistema Sanitario è un comparto che ha già dato: non si capisce quindi la ratio di questo lento e sistematico smantellamento; si parla di tagli che, sommati a quelli degli ultimi anni, riducono drasticamente le risorse per garantire prestazioni ai cittadini e rinnovare i contratti ai lavoratori del settore.
L’accordo prevede misure vergognose, come quelle in base alle quali si possono tagliare le prestazioni specialistiche e riabilitative individuando quelle non necessarie secondo criteri, oggi ignoti, che verranno stabiliti dal Governo. Quelle non necessarie saranno a carico dell’assistito. Inoltre, i medici che prescriveranno prestazioni non necessarie potranno subire riduzioni allo stipendio. Per non parlare delle previsioni riguardo l’irrealistico tetto di spesa del 4,4% sui dispositivi medici, senza i quali una struttura non può garantire efficacemente le prestazioni sanitarie e che mette in ginocchio le aziende farmaceutiche costrette a disinvestire su innovazione e posti di lavoro.
Una menzione particolare merita il deleterio sistema dei payback che, oltre a violare le leggi della concorrenza, non porterà alcun beneficio nelle casse regionali. Costringerà invece le aziende ad accantonare nei propri bilanci appositi fondi per rischi e oneri, rinunciando perciò a circa un miliardo di euro nel triennio che porterà alla riduzione degli investimenti in ricerca, sviluppo e personale qualificato. Una policy che rischia di strozzare gli utenti, senza per giunta ricavare risorse né stimolare la crescita.
Sulla sanità si insiste a procedere con prassi obsolete, sterili, risultato di un federalismo fallimentare che da un lato vede la mancanza di una strategia armonica a livello centrale, dall’altro l’incapacità di molte Regioni di gestire in maniera efficiente la spesa, con deficit paurosi e piani di rientro problematici e formali, spesso conseguenza di ingerenze della malapolitica. Il verdetto del Procuratore Generale della Corte dei Conti sui bilanci regionali dei giorni scorsi è esemplare in tal senso. Dopo 14 anni dalla Legge Costituzionale che ha dato vita a questa struttura, assistiamo alla compresenza di 21 Sistemi Sanitari Regionali differenti, in territori con diverso gettito fiscale e autonomia nell’organizzazione dei servizi.
Siamo al limite della sostenibilità dei principi che regolano il Ssn.- dichiara il Segretario Nazionale dell’Associazione “Giuseppe Dossetti: I Valori” Claudio Giustozzi- ed è il momento di riprendere le redini di questo settore che è sempre stato un fiore all’occhiello del nostro sistema sociale. Come Associazione, riteniamo sia l’ora di avviare una nuova fase di accurata programmazione, stabilità normativa e rapidità di accesso ai farmaci innovativi, superando le stratificate frammentazioni regionali e riequilibrando i poteri e le competenze tra Stato e Regioni. Rivedere il sistema dei payback e investire in prevenzione è la ricetta per garantire un vero risparmio e una reale sostenibilità del sistema. Ciò richiede uno sforzo di visione e di ripensamento tale da consentire un nuovo slancio in avanti e la ripresa di un percorso di creazione di un benessere collettivo. Le criticità vanno affrontate se non vogliamo abbassare le soglie della qualità dell’assistenza sanitaria, ma tagliare non è la soluzione».
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Emendamenti governo al DL Enti Locali su fondo sanitario, Aifa e pronto soccorso-Giubileo
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Maxiemendamento a Dl Enti locali: tra i contenuti, Manovra e riordino Aifa
Un pacchetto di 16 emendamenti quello presentato ieri mattina dal Governo in Commissione Bilancio al dl Enti locali. E tra le misure contenute confermata l’intesa del 2 luglio tra Governo e Regioni sul mancato aumento del Fondo sanitario nazionale ma anche il potenziamento dell’Aifa. Mentre al momento non ci sarebbero misure riguardanti il riordino di Iss e Agenas. Per quanto riguarda l’Aifa si prevede, nel triennio 2016-2018, un aumento del personale da 389 a 630 unità, con massimo 80 neo assunti l’anno. Obiettivo della proposta, secondo quanto si legge nella relazione illustrativa, è quello di «adeguare l’assetto organizzativo e il numero di personale dipendente» a compiti e funzioni «in continuo aumento» dell’Agenzia, ma anche metterla alla pari degli «standard di personale delle altre agenzie europee». La necessità era stata più volte avanzata da Aifa e l’idea è che da maggiori risorse possa derivare una maggiore efficacia dell’Agenzia, che in questo modo potrebbe anche dare un’accelerata agli iter autorizzativi per i nuovi farmaci. Per quanto riguarda gli oneri economici, l’emendamento prevede che siano coperti attraverso l’incremento delle tariffe e dei diritti versati all’Aifa, che saranno definiti attraverso un successivo decreto del Ministero della Salute. Secondo quanto si apprende, la commissione Bilancio dovrebbe terminare l’esame e il voto degli emendamenti al Dl Enti locali entro mercoledì, giorno in cui il testo potrebbe passare all’Aula.