I nuovi diritti per le partite iva per malattia e infortuni oltre cassa integrazione nel 2022
Da riconoscimenti di tutele in caso di malattia e infortunio a cassa integrazione: i nuovi diritti per liberi professionisti titolari di partite iva
Quali sono i nuovi diritti per le partite iva per malattia e infortuni nel 2022?
Secondo quanto previsto dalle novità approvate, se un libero professionista si trova nella condizione di impossibilità, per malattia o infortunio, di svolgere la propria attività lavorativa, può essere esonerato dal rispettare tutti gli adempimenti fiscali e tributari in programma per un periodo di tempo che può andare da 30 a 60 giorni.
Più tutele e diritti per le Partite Iva: dopo il riconoscimento della cassa integrazione, i lavoratori autonomi titolari di partita iva potranno usufruire di alcuni nuovi diritti nei casi di malattia e infortunio. Vediamo allora quali sono i nuovi diritti per le partite iva per malattia e infortuni nel 2022?
- Malattia e infortunio per partite Iva cosa cambia
- Cassa integrazione per partite iva come funziona
Malattia e infortunio per partite Iva cosa cambia
Secondo quanto previsto dalle novità approvate, in caso di malattia o infortunio del libero professionista titolare di partita iva che necessita di ricovero in ospedale o in caso di cure domiciliari, se sostitutive del ricovero ospedaliero, che comportano una inabilità temporanea all’esercizio dell’attività professionale, non è prevista alcuna responsabilità né per lui né per il suo cliente nei casi di scadenza di termini tributari.
Se, dunque, un libero professionista si trova nella condizione di impossibilità, per malattia o infortunio, di svolgere la propria attività lavorativa, può essere esonerato dal rispettare tutti gli adempimenti fiscali e tributari in programma per un periodo di tempo che può andare da 30 a 60 giorni.
Dunque, nei casi di malattia e infortunio, i liberi professionisti con partita iva non possono ancora beneficiare di pagamenti e indennità come previsto per i lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati) nei periodi di stop a lavoro in caso di malattia o infortunio che costringe a stare lontani dal lavoro, ma quella appena approvata rappresenta certamente una prima novità importante in tema di riconoscimento di diritti nei casi di malattia e infortuni per liberi professionisti con partita iva perché permette di evitare eventuali sanzioni imputabili a scadenze fiscali e tributarie non rispettate.
Cassa integrazione per partite iva come funziona
La novità appena riportata relativa a nuovi diritti riconosciuti alle partite iva nei casi di malattia e infortunio si affianca a quello già approvato di riconoscimento della cassa integrazione per Partite Iva e professionisti, la cosiddetta Iscro, Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, valida solo per i liberi professionisti iscritti alla Gestione separata dell’Inps che dimostrano di essere in difficoltà economica.
Non si tratta di una misura, dunque, valida per tutti i professionisti, compresi quelli iscritti a specifici ordini professionali, ma solo per gli iscritti alla Gestione separata dell’Inps. Per poter accedere alla cassa integrazione per partite iva, i liberi professionisti devono soddisfare specifici requisiti che sono:
- essere in regola con i versamenti contributivi previdenziali obbligatori;
- essere titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni alla data di presentazione della domanda;
- non percepire una pensione diretta;
- non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
- non percepire il reddito di cittadinanza;
- avere un reddito da lavoro autonomo, nell’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo prodotti nei tre anni precedenti l’anno anteriore la domanda di cassa integrazione;
- aver dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito entro gli 8.145 euro.
La Cassa Integrazione per Partite Iva prevede un assegno mensile di importo compreso tra 250 e 800 euro mensili e ha una durata di sei mesi.
Nuove tutele per professionisti che si ammalano: quali sono e per chi valgono
Nuove leggi 2022 malattia professionista che si ammala
Secondo le leggi aggiornate 2022, in caso di malattia del lavoratore professionista titolare di partita iva che necessita di ricovero in ospedale o in caso di cure domiciliari, se sostitutive del ricovero ospedaliero, che comportano inabilità temporanea all’esercizio della propria attività professionale, è previsto l’esonero dal rispetto di tutti gli adempimenti fiscali e tributari in programma.
La sospensione, stando alle nuove leggi, vale per un periodo di tempo compreso da 30 a 60 giorni. Con l’approvazione di questa novità, i professionisti possono beneficiare di una sospensione della decorrenza dei termini relativi agli adempimenti con il Fisco per scadenze perentorio e che implicano sanzioni pecuniarie e penali, sia nei confronti dello stesso professionista che di clienti.
Tale sospensione vale in particolare nei casi in cui il lavoratore professionista si trovi in una delle seguenti condizioni:
- malattia del libero professionista;
- parto prematuro;
- interruzione della gravidanza.
Oltre la sospensione dall’esecuzione di adempimenti fiscali, non è prevista altra novità. Non si parla ancora, cioè, di eventuali indennità da pagare ai professionisti nei casi di malattia a lavoro così come accade per i lavoratori dipendenti.
Precisiamo che possono beneficiare della sospensione degli adempimenti tributari in caso di malattia solo i professionisti con obbligo di iscrizione ad un albo professionale.
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