Ogni anno, in Italia, si verificano circa 530.000 infezioni correlate all’assistenza sanitaria, più di 7.500 delle quali con esito fatale, in pazienti ricoverati in ospedale che manifestano i sintomi generalmente 48 ore dopo l’inizio della degenza. Il 14.4% sono infezioni del sito chirurgico di cui, in media, il 50% potrebbe essere prevenibile grazie all’adozione di adeguati sistemi di sorveglianza e di programmi di prevenzione.
Per questo nasce “Punti di Differenza”, la campagna informativa rivolta ai pazienti – promossa da Ethicon di Johnson & Johnson Medtech Italia con il patrocinio delle società scientifiche ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri, SIC – Società Italiana di Chirurgia, SIGO – Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia e di SIOT – Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia – che si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una corretta prevenzione e cura delle ferite post-operatorie al fine di ridurre le possibili infezioni.
Le infezioni del sito chirurgico rappresentano, infatti,
“Siamo impegnati a sostenere la ripartenza del sistema sanitario post-pandemia investendo su prodotti, servizi e soluzioni tecnologici in grado di creare valore misurabile per i nostri stakeholders” Silvia De Dominicis, Presidente e Amministratore Delegato di Johnson & Johnson MedTech Italia “Allo stesso tempo ci impegniamo a coinvolgere ed informare i cittadini con il fondamentale contributo delle Società Scientifiche che come noi hanno cuore la salute degli italiani, convinti che anche ciò sia determinante nel creare efficienze e contribuire a migliorare gli esiti di cura” conclude.
Professor Alberto Di Martino, Segretario SIOT – Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia
“Nonostante le infezioni del sito chirurgico in ortopedia non siano frequenti, l’impatto che determinano sul paziente può essere significativo perché richiedono terapie mirate sia mediche, che chirurgiche. Si osservano più di frequente nel paziente traumatizzato, fragile, ed in coloro in cui siano stati impiantati dei dispositivi come placche, viti o protesi articolari. Quando si verificano, le infezioni possono richiedere un ulteriore intervento chirurgico, assieme ad una terapia antibiotica prolungata.
La SIOT ha prodotto nel 2021 le linee guida sulla ‘Prevenzione delle infezioni in chirurgia ortopedica’, con la finalità di fornire raccomandazioni sulle procedure idonee a minimizzare i fattori di rischio legati al paziente, la contaminazione batterica intraoperatoria e lo sviluppo dei microrganismi che, nonostante le corrette procedure di contenimento, possono determinare infezioni del sito chirurgico. Oggi sappiamo che alcuni pazienti sono maggiormente esposti ad infezioni: fra i fattori di rischio più diffusi ci sono l’obesità, il fumo, l’assunzione non moderata di alcool ed il diabete non compensato. Il paziente può contribuire in maniera significativa a ridurre il rischio di infezioni smettendo di fumare, cercando di mantenersi in buona forma fisica e mantenendo uno stile di vita più salutare.
Inoltre, prima degli interventi chirurgici, è opportuno che segua le indicazioni del personale infermieristico effettuando il lavaggio antisettico preoperatorio, per ridurre la carica batterica a livello della pelle. Quando si riceve una diagnosi di infezione, tuttavia, è molto importante non assumere antibiotici che non siano stati prescritti da un medico; l’uso di un farmaco inappropriato, infatti, stimola la selezione di batteri cosiddetti antibiotico-resistenti, più difficili da trattare e spesso anche più dannosi per l’organismo. Per ogni dubbio è opportuno confrontarsi con il proprio medico di medicina generale e con lo specialista”.
Linee Guida SIOT – Prevenzione delle infezioni in chirurgia ortopedica
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