Il motivo per cui la molecola di Lawsone viene accusata di tossicità è dovuto dalla sua struttura scheletrica derivante dal naftochinone, una molecola chinonica a sua volta derivata dal naftalene conosciuta come naftalina.
Vi è subito da precisare che studi di tossicologia hanno dimostrato una dose di tossicità del naftochinone pari a (LD50 nel topo: 190 mg/kg) quindi un uso non in linea con quello che viene fatto con il lawsone in quanto come già detto è un pigmento topico per tatuaggi e per colorare i capelli non per usi che richiedano la sua ingestione.
Partiamo dai dati della pianta Lawsonia inermis. Come già anticipato la pianta non contiene la molecola di Lawsone ma suoi precursori Hennosidi A,B,C che per acidificazione e ossidazione portano alla formazione della molecola.
Studi di tossicità raccolti da letteratura scientifica e relazionati dal CSSC Scientific Committee on Consumer Safety hanno dimostrato la sicurezza di tale molecola e il suo impiego come colorante per capelli per un contenuto di Lawsone massimo dell’1,4%., quando formulato e applicato come indicato nelle indicazioni di utilizzo, ad esempio 100 g di hennè in polvere mescolati con 300 ml di acqua bollente di hennè.
Inoltre i casi di tossicità che vengono riportati sono statisticamente irrilevanti per numero di soggetti utilizzati e per metodo di somministrazione che non rispecchia l’utilizzo abituale del colorante.
Valutazione tossicologica:
Tossicità orale acuta:
Uno studio sulla tossicità orale acuta del marciume dell’henné è stato condotto sul ratto Sprague-Dawley secondo la linea guida OCSE N°401 (1981). La dose letale media orale calcolata era > 2.000 mg/kg di peso corporeo.
NOTA PELINI : questo studio e il suo risultato non ha alcun senso visto che l’hennè non viene utilizzato per somministrazione orale
Tossicità cutanea:
Un volume di 0,1 ml della sostanza in esame (circa 58 mg) è stato instillato nel sacco congiuntivale dell’occhio destro di ciascuno dei 3 conigli New Zealand White (1 maschio, 2 femmine). La sostanza in esame non è stata lavata via. Il periodo di osservazione è stato di 7 giorni e le letture sono state eseguite a 1, 24, 48, 72 ore e 7 giorni. L’occhio non trattato è servito da controllo. I risultati sono stati valutati secondo un sistema di punteggio modificato paragonabile allo schema di Draize.
Risultati:
Conclusione:
Lawsonia inermis è risultata leggermente e temporaneamente irritante per gli occhi di 3 conigli bianchi della Nuova Zelanda.
NOTA PELINI : Lo stato temporaneo di irritazione può dipendere dalla sensibilità dell’occhio dei singoli roditori e tuttavia non costituisce dato l’esiguo numero statistico prova di tossicità.
Vi è da aggiungere anche che la presunta azione tossica o genotossica che si potrebbe verificare da parte della molecola di Lawsone è dovuta ad una modificazione della stessa da parte della famiglia del citocromo P450 che non è presente nella cute o nel capello ma è un enzima presente nel fegato dei mammiferi.
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Professione: Erbochimico / Naturopata per Animali
Consulenza e Ricerca Controllo Qualità e Valutazione Farmacognostica e Citotossicologica degli Estratti Vegetali di Piante Officinali, Microalghe e Gemmoderivati e Ricerche Microbiota Piante Officinali
Responsabile Scientifico: Centro di Controllo e Divulgazione Scientifica sulle Sostanze Naturali – CCDsSN
Roma – Italia
Tel: 351/0461450
E-mail: paolo.pelini@gmail.com
http://www.paolopelinierbochimico.it
CV: https://dmhomes.academia.edu/PaoloPelini/CurriculumVitae