I tagli continui e a pioggia che ha subito il Servizio sanitario nazionale rischiano di mettere «in pericolo» il sistema. Anche perché l’ulteriore stretta imposta con la spending review, «potrebbe generare un impatto negativo di medio periodo sulle condizioni di salute della popolazione, con gravi conseguenze negative anche sul piano economico» se il contenimento dei costi viene perseguito riducendo i servizi. È questo il quadro che emerge dal Rapporto Osservasalute 2012 presentato ieri a Roma. Gli «ulteriori sacrifici richiesti alla sanità pubblica», si osserva nel Rapporto, si giustificano invece da un lato «con l’elevato livello del debito pubblico e della correlata spesa per interessi, dall’altro con l’incapacità del sistema economico di crescere adeguatamente». L’unico elemento di forte preoccupazione sull’andamento dei conti, si spiega, è la differenziazione interregionale, con risultati economici consolidati positivi in tutte le regioni del Centro-Nord (tranne Liguria) e negativi in tutte le regioni del Centro-Sud (tranne Abruzzo) e con 2 regioni (Lazio e Campania) che, anche nel 2011, hanno generato da sole il 63% dell’intero disavanzo nazionale.
Il rischio nel proseguire con i tagli, quindi, è che si aggravi «il divario tra le risorse disponibili e quelle necessarie per rispondere in modo adeguato alle attese, intaccando ulteriormente una copertura pubblica già incompleta». Per questo nel prossimo futuro «potrebbe diventare necessario chiarire in modo più esplicito i livelli di assistenza che il Ssn potrà continuare effettivamente a garantire su base universalistica».
E proprio sul fronte della sanità regionale arriva l’appello del direttore dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane Walter Ricciardi al neoministro Beatrice Lorenzin: «La contrapposizione tra Stato e Regioni porta alla chiusura del servizio sanitario nazionale, come è già successo in Grecia, Spagna, Irlanda e per motivi diversi anche in Inghilterra. Viviamo un serio rischio di insostenibilità del Ssn e oggi il servizio è a rischio tangibile in tutte le regioni» ha spiegato Ricciardi, non solo quelle con i conti in disordine. «La crisi e i conflitti Stato-Regioni – ha ribadito – hanno messo in liquidazione i servizi sanitari pubblici, tanto che in Spagna si assiste al fenomeno della "marea blanca", gli operatori del servizio sanitario licenziati e espulsi dal sistema».
30 aprile 2013 – Farmacista33
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