Dopo le farmacie, fortemente contestate dal Codacons per lo sciopero messo in atto ieri, è il turno delle case farmaceutiche.
Un anno fa l’associazione presentò infatti una denuncia penale, segnalando le enormi differenze di prezzo su alcuni farmaci tra Italia e paesi europei. Solo per fare qualche esempi il Daflon in Italia costa 14 euro, contro i 7 della Francia, l’Aspirina costa 3,95euro mentre a Parigi la si compra con 2,91 euro, il latte in polvere in Italia costava (all’epoca dell’esposto) fra i 36 e i 45 euro, mentre nel resto dell’Europa è venduto a prezzi che oscillano fra i 15 e i 20 euro, una confezione di compresse di Tachipirina da noi costa 4,50 euro, in Francia 2,75, per il vaccino antinfluenzale Vaxi-grip il prezzo italiano è 11,90, quello francese 6,28, la crema Pevaryl 3,54 euro il prezzo per i francesi, circa 8 euro qui in Italia.
Sosteneva il Codacons nel suo espost
“La causa del predetto indiscriminato ed ingiusto aumento dei prezzi delle medicine, ancorché essenziali, starebbe nel cartello che le case farmaceutiche avrebbero messo in piedi…. La veridicità di quanto sopra esposto, se fosse necessario, è confermata dalla stessa Autorità Antitrust la quale ha aperto un fascicolo relativamente alle filiali italiane delle tredici principali industrie farmaceutiche mondiali che avrebbero, come emergerebbe dagli atti dell’inchiesta, costruito un maxi-cartello per spartirsi l’intero mercato del farmaco nelle strutture pubbliche di diciannove città (tra le quali Roma, Napoli, Bologna, Torino e Cagliari).”
Sulla base di tali dati la Procura della Repubblica di Cuneo ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sulle cause che portano il medesimo farmaco a costare molto di più in Italia rispetto che all’estero.
Intanto il boicottaggio delle farmacie indetto oggi dal Codacons ha fatto segnare adesioni di oltre 40% da parte dei cittadini (con punte maggiori del 50% al sud) con gli utenti che si sono astenuti dall’acquistare farmaci o si sono rivolti in alternativa alle farmacie comunali, come segno di protesta contro la posizione dei farmacisti che si oppongono alla vendita dei medicinali nei supermercati. Gli attivisti dell’associazione hanno rilevato in ognuna delle 6 città campione (Milano, Roma, Bologna, Napoli, Palermo e Bari) gli ingressi in 10 farmacie avvenuti oggi dalle ore 10 alle ore 11, confrontandoli con l’afflusso dello stesso giorno della scorsa settimana.
Un anno fa l’associazione presentò infatti una denuncia penale, segnalando le enormi differenze di prezzo su alcuni farmaci tra Italia e paesi europei. Solo per fare qualche esempi il Daflon in Italia costa 14 euro, contro i 7 della Francia, l’Aspirina costa 3,95euro mentre a Parigi la si compra con 2,91 euro, il latte in polvere in Italia costava (all’epoca dell’esposto) fra i 36 e i 45 euro, mentre nel resto dell’Europa è venduto a prezzi che oscillano fra i 15 e i 20 euro, una confezione di compresse di Tachipirina da noi costa 4,50 euro, in Francia 2,75, per il vaccino antinfluenzale Vaxi-grip il prezzo italiano è 11,90, quello francese 6,28, la crema Pevaryl 3,54 euro il prezzo per i francesi, circa 8 euro qui in Italia.
Sosteneva il Codacons nel suo espost
“La causa del predetto indiscriminato ed ingiusto aumento dei prezzi delle medicine, ancorché essenziali, starebbe nel cartello che le case farmaceutiche avrebbero messo in piedi…. La veridicità di quanto sopra esposto, se fosse necessario, è confermata dalla stessa Autorità Antitrust la quale ha aperto un fascicolo relativamente alle filiali italiane delle tredici principali industrie farmaceutiche mondiali che avrebbero, come emergerebbe dagli atti dell’inchiesta, costruito un maxi-cartello per spartirsi l’intero mercato del farmaco nelle strutture pubbliche di diciannove città (tra le quali Roma, Napoli, Bologna, Torino e Cagliari).”
Sulla base di tali dati la Procura della Repubblica di Cuneo ha aperto un’inchiesta per fare chiarezza sulle cause che portano il medesimo farmaco a costare molto di più in Italia rispetto che all’estero.
Intanto il boicottaggio delle farmacie indetto oggi dal Codacons ha fatto segnare adesioni di oltre 40% da parte dei cittadini (con punte maggiori del 50% al sud) con gli utenti che si sono astenuti dall’acquistare farmaci o si sono rivolti in alternativa alle farmacie comunali, come segno di protesta contro la posizione dei farmacisti che si oppongono alla vendita dei medicinali nei supermercati. Gli attivisti dell’associazione hanno rilevato in ognuna delle 6 città campione (Milano, Roma, Bologna, Napoli, Palermo e Bari) gli ingressi in 10 farmacie avvenuti oggi dalle ore 10 alle ore 11, confrontandoli con l’afflusso dello stesso giorno della scorsa settimana.
Codacons – cronaca nazionale – 20/07/06