La sottoscrizione formale stasera a Roma da parte di Federchimica, Farmindustria e tutte le organizzazioni sindacali di settore. Il nuovo contratto, rinnovato lo scorso 15 ottobre, riguarda oltre 180 mila lavoratori e più di 3 mila imprese.
di Redazione Aboutpharma Online – 22 marzo 2016
Al via con il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per gli addetti all’industria chimica, chimico-farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e Gpl. Il testo, rinnovato lo scorso 15 ottobre, viene sottoscritto formalmente stasera a Roma da Federchimica, Farmindustria e tutte le organizzazioni sindacali di settore (Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec, Ugl Chimici, Failc-Confail, Fialc-Cisal). Il nuovo contratto riguarda oltre 180 mila lavoratori e più di tremila imprese. “Firmiamo un contratto che valorizza la negoziazione aziendale – commenta Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – e consente il recupero di una significativa percentuale del cosiddetto “delta inflattivo” del Ccnl precedente”.
Tra le principali novità introdotte dal nuovo contratto, oltre a un recupero del delta inflattivo del contratto precedente, figurano anche la verifica ex post degli scostamenti tra inflazione programmata e reale e l’abolizione di un’indennità contrattuale aggiuntiva corrispondente alla retribuzione di una giornata lavorativa per finanziare iniziative di welfare contrattuale. Un accordo che, secondo il presidente di Federchimica Cesare Puccioni, conferma “la solidità e la validità di questo sistema che, attraverso il Ccnl, ha anche l’obiettivo di preparare e di indirizzare le parti sociali aziendali verso sfide e confronti innovativi e responsabili”. Per restare competitive nel mercato globale e garantire occupazione qualificata nel nostro Paese, le imprese farmaceutiche “hanno necessità di proseguire nell’individuazione di nuove soluzioni contrattuali e organizzative – sottolinea Scaccabarozzi – improntate alla flessibilità. Solo con un modello di relazioni industriali in grado di crescere, aperto al confronto, si potrà continuare a perseguire questi obiettivi”.
Per continuare ad essere un essenziale punto di riferimento per le aziende – evidenzia Antonio Messina, delegato per le Relazioni Industriali di Farmindustria -è necessario che il contratto nazionale sappia evolvere per diventare uno strumento capace di raccogliere le sfide della competizione dei mercati globali. “Chiarezza delle regole, esigibilità delle stesse a tutti i livelli, contrattazione aziendale effettivamente correlata alla produttività/redditività e formazione delle Parti sociali sui temi contrattuali, sono i driver di crescita sui quali bisognerà continuare a misurarsi” conclude Messina.
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